’Italia continua a perdere posti nella classifica mondiale delle
tecnologie Ict stilata dal World Economic Forum. Dalla 42ma
posizione siamo scesi alla 45ma, dietro a Paesi quali Tunisia (38mo
posto) e Giordania (44ma) e appena davanti alla Cina, che salita di
undici posizioni si è classificata quest’anno 46ma.
Giunta all’ottava edizione, la classifica del Global Information
Technology Report 2008-2009 – stilata in base al Networked
Readiness Index (che analizza il contesto commerciale, regolatorio
e infrastrutturale) vede in pole position Danimarca e Svezia,
seguite dagli Stati Uniti che salgono di un posto e giungono terzi.
Al quarto posto Singapore; quinta la Svizzera. Zimbabwe, Timor Est
e Ciad gli ultimi tre Paesi classificati (su un totale di 134 presi
in esame, in crescita rispetto ai 127 dell’edizione
precendente).
L’Italia – con un punteggio di 4,16 contro il 5,85 del primo
della classe – è preceduta da tutti i grandi Paesi membri del G7:
nell’ordine, dopo gli Usa al terzo posto, figurano Canada (10mo),
Regno Unito (15mo), Giappone (17mo), Francia (19mo) e Germania
(20mo).
Il pessimo posizionamento dell’Italia è dovuto prevalentemente
ai bassi voti ottenuti sul fronte regolatorio e su quello delle
politiche governative in materia di Ict. In dettaglio l’Italia
risulta 129ma nella classifica che riguarda gli effetti e
l’estensione della tassazione, 130ma relativamente al peso delle
regolamentazioni governative e 121ma quando si analizzano le
tempistiche per attuare un contratto.
Siamo in coda alla classifica anche per quel che riguarda le
politiche governative, considerate piuttosto scarse, al punto da
farci piazzare in 125ma posizione. Va meglio quando l’attenzione
si sposta sui costi della banda larga: qui addirittura il Paese è
sul podio, al terzo posto. E siamo ben posizionati anche riguardo
all’utilizzo della telefonia mobile: per numero di utenti ci
piazziamo al settimo posto.
“Le due leve fondamentali per uscire dalla grave situazione che
stiamo attraversando sono innovazione e ricerca”, ha commentato
il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, in occasione del
Forum Italia-Svezia.
“Va seguito l’esempio della Svezia, che ha intrapreso da tempo
questo percorso virtuoso, con risultati di altissimo livello, che
noi apprezziamo molto -ha aggiunto -. È la prima in Europa per la
capacità di sviluppare innovazione, e seconda al mondo, per il
World economic forum, per disponibilità e utilizzo delle più
moderne tecnologie. È la direzione in cui Confindustria sta
operando da tempo, impegnandosi direttamente per porre la ricerca e
l’innovazione al centro delle scelte di politica
economica”.