Chi offre servizi finanziari di qualunque tipo, come banche, servizi di pagamento e perfino operatori di gioco, può subire pesanti sanzioni se un cliente risulta coinvolto in mafia, terrorismo o altre attività da tenere sotto osservazione. Un rischio che le aziende possono eliminare con Compliance check system, la verifica online che fornisce istantaneamente le informazioni compliant, cioè conformi a quanto richiesto dalla IV direttiva europea sull’antiriciclaggio. Il servizio, si legge in una nota dell’azienda, che utilizza banche dati internazionali, è stato lanciato anche in tutt’Europa con una piattaforma multilingue, anche in Italiano, da Em@ney, un Imel (Istituto di moneta elettronica) europeo fondato e diretto da un imprenditore italiano.
L’azienda ha deciso di mettere a disposizione dei propri clienti business la banca dati realizzata per le proprie esigenze, ovvero verificare tutti i soggetti con i quali intrattienerapporti finanziari, già da prima che entrasse in vigore la IV direttiva.
“Noi applichiamo già da più di un anno al nostro interno le procedure che adesso la IV direttiva ha reso obbligatorie in tutta l’Unione europea – dice Germano Arnò, ceo di Em@ney – e sappiamo per esperienza diretta quali sono le fonti più affidabili e le reali necessità di chi opera in ambito finanziario. È per questo, ad esempio, che il nostro servizio è l’unico a mantenere lo storico di tutte le interrogazioni effettuate da un singolo cliente. In questo modo, non solo si possono recuperare le informazioni già ottenute in passato, ma è sempre possibile fornire una prova alle autorità, in caso di contestazione”.
Molti dei soggetti interessati, prosegue il comunicato, non sanno ancora di avere questa responsabilità e di dovere, per legge, verificare il profilo di rischio di ciascun cliente o partner commerciale. Anche perché spesso si tratta di strutture di piccole dimensioni, come gli studi professionali o gli operatori di gaming. Per tutti, oltre alla sicurezza di non incorrere in sanzioni, anche la tranquillità di verificare in anticipo le situazioni a rischio, come per esempio i soggetti a rischio di insolvenza. “La verifica sui clienti non riguarda solo gli aspetti legati alle attività malavitose, come mafia o terrorismo – spiega ancora Arnò – ma anche attività perfettamente legittime e perfino di prestigio, come la politica attiva: chi ricopre incarichi legati alla cosa pubblica deve essere, secondo queste norme, trattato con maggiore cautela perché un ruolo così delicato necessita di trasparenza. Il nostro servizio segnala i nominativi classificati come ‘Pep’, ovvero politicamente esposti, e anche gli ‘ExPep’, chi non è più in politica attiva ma lo è stato in passato e per questo potrebbe ancora esercitare una certa influenza”.
Tra i vantaggi del Compliance check system – conclude la nota – la possibilità di far dialogare il database con i sistemi informativi dell’azienda. In questo modo, non sarà necessario fare formazione per consentire a ciascun operatore di utilizzare una nuova interfaccia ma potrà continuare a utilizzare le modalità di interrogazione dei software aziendali.