IL BREVETTO

Enea recupera materiali preziosi dai Raee

Messo a punto un sistema per estrarre oro, argento, stagno e piombo in particolare dalle schede elettroniche. In realizzazione al centro della Casaccia un impianto sperimentale per le campagne dimostrative

Pubblicato il 15 Gen 2014

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“Oro, argento, stagno, piombo e altri metalli preziosi oggi si possono ricavare anche dalle schede elettroniche dei computer grazie a una metodologia brevettata dall’Enea per il recupero di questi materiali attraverso un processo idrometallurgico”.

Lo si legge in una nota dell’Enea, che spiega: “Oggi abbiamo a disposizione una grande quantità di rifiuti elettrici ed elettronici, i cosiddetti Raee, come computer dismessi, telefoni cellulari, batterie al litio, pannelli fotovoltaici e giochi elettronici. Dai Raee si possono ricavare risorse fondamentali per la produzione di apparecchiature elettroniche, la cui domanda è in continuo aumento. I Raee – spiegano dall’Enea – costituiscono quindi un’importante fonte di approvvigionamento di materiali, che sono in gran parte monopolio dei paesi produttori extraeuropei, soprattutto asiatici, e particolarmente necessari al nostro Paese, che non dispone di ingenti risorse minerarie. I rifiuti elettrici ed elettronici possono essere considerati delle vere e proprie ‘miniere urbane’ perché permettono di recuperare oro e stagno con estrema semplicità, in ambiente non necessariamente industriale”.

“L’innovativa metodologia dell’Enea – continua la nota – che utilizza un processo idrometallurgico quasi a temperatura ambiente e che si può eseguire in piccoli impianti, comporta limitate emissioni in atmosfera, è estremamente vantaggiosa rispetto ai grandi impianti pirometallurgici utilizzati finora, che richiedono processi ad alta temperatura e sono più inquinanti”.

Presso il Centro Enea Casaccia è in costruzione un impianto sperimentale per condurre delle campagne dimostrative. L’impianto è stato progettato in maniera modulare per poter essere utilizzato anche per lo sviluppo e l’ottimizzazione di tecnologie di processo utili al trattamento di materiali di altro tipo, come le lampade a fluorescenza esauste o i monitor Lcd. “L’Enea – conclude il comunicato – mette a disposizione questo impianto sperimentale per le imprese operanti nel settore dei Raee, interessate alla realizzazione di impianti per il recupero dei materiali ad elevato valore aggiunto”.

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