INNOVAZIONE

Via a Enea Tech, Patuanelli firma il decreto

Istituita con il Dl Rilancio, la fondazione italiana per il trasferimento tecnologico gestirà nella prima fase 500 milioni di euro per investire in startup e pmi innovative, spin-off universitari e centri di ricerca

Pubblicato il 26 Ago 2020

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E’ ufficialmente operativa Enea Tech, la fondazione che sarà chiamata a gestire il primo fondo italiano interamente dedicato al trasferimento tecnologico. Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha infatti firmato il decreto di approvazione dello statuto della fondazione, istituita con il Decreto Rilancio con l’obiettivo di promuovere investimenti e iniziative in materia di ricerca e sviluppo e trasferimento tecnologico a favore delle imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative e alle Pmi innovative. La Fondazione, che gestirà inizialmente risorse per 500 milioni di euro, potrà partecipare e investire in start-up e Pmi innovative, spin-off universitari e di centri di ricerca e sviluppo, promuovendo e sostenendo i processi di innovazione e trasferimento tecnologico delle Pmi per la creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico.

“La Fondazione Enea Tech è un progetto al quale stavamo lavorando da mesi e che ha visto la luce nel Dl Rilancio – afferma Patuanelli – L’obiettivo è intervenire alla base del sistema innovazione agendo esclusivamente in ambito precommerciale e pre-competitivo in quella che gli addetti al settore definiscono la ‘valle della morte’, accompagnando lo sviluppo d’innovazioni rilevanti dei centri di ricerca, delle Pmi e degli spin-off. Lavoreremo nelle prossime settimane per completare gli organi della Fondazione, tra cui il Comitato esecutivo, ma soprattutto per costruire il piano industriale e i team di investimento per arrivare ai primi investimenti già in autunno”.

Enea Tech Transfer – aggiunge il sottosegretario Gian Paolo Manzella – è un progetto molto importante. Tocca un tema centrale per il futuro industriale italiano come il trasferimento tecnologico; coinvolge e rilancia un centro di ricerca come l’Enea; è potenziale battistrada per azioni di altri Enti di ricerca del nostro Paese. La direzione, in linea con le indicazioni europee, è corretta e il lavoro di fronte a noi deve vedere uno stretto raccordo con il Fondo Nazionale Innovazione, che ha questo tema ben chiaro nel suo piano industriale, e con gli altri soggetti che fanno trasferimento tecnologico nel nostro Paese: dalla Fondazione Bruno Kessler al Cefriel, sino ai Politecnici, solo per fare qualche esempio. Il sistema per il trasferimento tecnologico ha un nuovo attore, e l’impegno è che contribuisca a rendere sempre più incisiva e forte la collaborazione tra Imprese e mondo della ricerca”.

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