Enel, Asati: “Fare chiarezza sul piano banda ultralarga”

I piccoli azionisti di Telecom chiedono a Governo e Parlamento che siano resi noti i dettagli: la percentuale della rete elettrica interrata che consente di posare la fibra, come gli operatori elettrici connetteranno la rete Tlc alle stazioni e se saranno realizzati nuovi scavi

Pubblicato il 09 Feb 2016

Asati scende in campo per chiedere chiarezza sul piano Enel sulla banda larga. In una missiva indirizzata al premier Matteo Renzi, al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e ad altri esponenti del Governo e del Parlamento, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia auspica che sia comunicato il piano del colosso elettrico, dopo che indiscrezioni di stampa hanno riferito che Enel, d’intesa con Wind e Vodafone, sta predisponendo “un primo piano di posa della fibra ottica in 250 città, le più redditizie”.

Per Asati sarà importante conoscere la percentuale della rete elettrica interrata che consente di posare i portanti in fibra, nelle stesse tubazioni dei cavi elettrici, visto che pare non sia possibile far coesistere sempre i due tipi d’impianti. Invece solo gli impianti realizzati dopo il 2006, consentirebbero la coesistenza delle due reti. Per Asati sarebbe interessante essere informati anche su come gli operatori elettrici intendono connettere alla rete Tlc esistente le proprie stazioni e se realizzeranno nuovi scavi. “In caso affermativo: quale sarà il costo di questa posa, chi lo sosterrà e chi gestirà la nuova rete?” si chiede l’associazione. Infine Asati punta l’indice sui pericoli, alla luce dell’incendio del 2 febbraio a Roma, che pone seri interrogativi sulla coesistenza tra cavi elettrici e cavi ottici.

“In Corso Vittorio Emanuele, alcuni cavi elettrici dell’Acea hanno preso fuoco e hanno danneggiato anche i cavi telefonici provocando un’interruzione del servizio di circa tre giorni – spoega Asati – L’evento non è un fatto isolato: riferendosi solo a Roma sempre su Corso Vittorio, ma in punti diversi, si erano già verificate in passato incendi nelle gallerie di servizio con interruzioni altrettanto gravi (il 26 settembre 2013 e il 29 maggio 2011) e fuori servizio analoghi si erano verificati in Via XX Settembre (il 27 novembre 2015 interessando il Ministero della Difesa); nel quartiere Flaminio in Viale delle Belle Arti il 22 novembre 2013; in Piazzale Dunant a Monteverde il 21 agosto 2014; in Via Cola di Rienzo nel quartiere Prati il 30 maggio 2011”.

La domanda che si pone dunque Asati è: come si pensa di poter ripristinare rapidamente il servizio a banda ultralarga in casi analoghi a quelli sopra elencati, tenendo conto dell’importanza strategica che esso ha avuto in passato per alcune classi di utenti (oltre al Ministero della Difesa, banche, uffici postali, scuole, studi professionali)? Si sono individuate soluzioni che, nel caso di eventi quali quelli sopra indicati, mettano in grado (e come) i gestori del servizio Tlc di fronteggiare interruzioni anche di giorni del servizio offerto?

“Nel piano che ora Enel sta completando, sarebbe dunque auspicabile secondo Asati che vengano date risposte anche a quesiti quali quelli sopra indicati che se non eliminati, o almeno ridotti, finirebbero per influenzare la qualità del servizio offerto ai clienti finali”, conclude la missiva.

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