IL PIANO

Enel-Metroweb, tempi più lunghi per le Ngn: si punta a chiudere a ottobre

Lo studio di fattibilità non sarà chiuso per settembre, come annunciato in precedenza. Ma le due società stanno continuando a lavorare per capire se esistono le condizioni per lavorare insieme

Pubblicato il 28 Set 2015

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Si allungano i tempi tra Enel e Metroweb sul piano della banda ultralarga. Le due società hanno bisogno di altro tempo per capire se esistono le condizioni per lavorare insieme e lo studio di fattibilità che stanno portando avanti non sarà pronto per la fine del mese, come le parti originariamente speravano, ma slitterà ad ottobre. E’ quanto ha appreso Mf-Dowjones da una fonte a conoscenza dei fatti, che precisa come Enel e Metroweb continuano a dialogare.

In particolare Enel sta portando avanti un’analisi su oltre 20 città italiane medie e piccole che sono situate nelle varie zone indicate dal piano della banda ultralarga. L’obiettivo è quello di capire se il coinvolgimento della società energetica possa abbattere in modo sensibile i costi di cablaggio. L’Ad di Enel, Francesco Starace, in occasione del Forum Ambrosetti 2015, aveva spiegato che questa analisi di fattibilità si sarebbe conclusa entro settembre, ricordando che la sua società dialoga con tutti i soggetti coinvolti nel dossier, compresa Telecom Italia.

Per quanto riguarda i contatti tra Metroweb ed Enel, il presidente di Metroweb Italia (azionista con l’87,7% della società della banda larga), Franco Bassanini, aveva spiegato che la società sta “cercando di esplorare la possibilitß di fare investimenti che vadano oltre il perimetro da noi previsto, come per esempio operare sulle aree bianche” sottolineando che il coinvolgimento di Enel permetterebbe un abbattimento dei costi.

Il progetto a cui Metroweb sta lavorando prevede un perimetro di 500 città che si trovano nelle aree grigie e nere, ossia quelle in cui è già presente uno o più operatori e in cui non è previsto l’utilizzo di finanziamenti pubblici. Con l’ingresso di Enel Metroweb allargherebbe il suo raggio d’azione, andando ad operare anche nelle cosiddette aree bianche, dove cioè non è presente nessun operatore e dove quindi sono ammessi gli incentivi pubblici.

Nella partita, Metroweb non gioca da sola. A fine maggio, infatti, F2i e Fsi (azionisti della società’ guidata da Alberto Trondoli) hanno firmato una lettera di intenti con Vodafone e Wind per la realizzazione di un’infrastruttura nazionale della fibra. Nell’accordo potrebbero entrare anche altri soggetti. “Abbiamo ricevuto altre manifestazioni di interesse non vincolanti da parte di altri soggetti, anche istituzionali” che vorrebbero entrare nel dossier, aveva spiegato Bassanini. “Si tratta di soggetti che sono interessati a mettere equity nel capitale di Metroweb”.

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