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Open Fiber, Starace: “Non abbiamo fretta di vendere”. Ma poi rilancia: “Non vendiamo”

In occasione della presentazione del Piano strategico 2020-2022 l’Ad di Enel tenta di glissare ma incalzato dai cronisti viene al punto. “Non più startup ma grande società. Ci vogliono considerazioni approfondite”

Pubblicato il 26 Nov 2019

Francesco Starace

Non abbiamo fretta di vendere Open Fiber“. Anzi: “Non abbiamo intenzione di vendere“. E per concludere: “Non vendiamo“.  L’Ad di Enel Francesco Starace risponde così ai giornalisti in occasione della conferenza stampa a seguito della presentazione del Piano Strategico 2020-2022 di Enel. Una prima versione più “soft”, una seconda ben più netta in cui il numero uno di Enel addirittura sembra voler mettere fine al “dossier”. A una richiesta di chiarimento da parte di CorCom un portavoce dell’azienda conferma le varie versioni e conferma anche quel “non vendiamo” detto dopo le insistenze dei cronisti presenti alla conferenza stampa.

“Abbiamo avuto molte manifestazioni di interesse”, ha detto Starace sottolineando che “Open Fiber non è più una startup ma una grande società” e che “è una società importante nel mondo italiano delle infrastrutture”. Starace ha anche aggiunto che ” Ci vogliono considerazioni approfondite, non usciamo, non abbandoniamo d’emblée e non cambieremo la natura di Open Fiber”.

“Non ho alcuna veste per commentare le opinioni dei miei azionisti, devo solo ubbidire, credo che Starace abbia bisogno, prima di parlare di vendita e prezzo, di capire se hanno un senso o no i progetti che vengono messi in campo e se sono compatibili con le regole e le leggi vigenti o no, quindi è assolutamente legittimo”, è il commento del presidente di Open Fiber Franco Bassanini. “Non è chiaro quale sia il progetto in relazione al quale si parla di possibili cambiamenti nell’azionariato di Open Fiber, prima bisogna capire di cosa si tratta e se sia compatibile con le regole vigenti che il Parlamento ha anche ribadito di recente” con un articolo “del decreto fiscale dell’anno scorso ossia avere un’infrastruttura unica ma non a qualunque condizione”.

Il piano strategico Enel 2020-2022

“Stiamo preparando le nostre infrastrutture di rete e i processi di gestione clienti per il futuro, investendo nella digitalizzazione delle reti e nella progressiva trasformazione di Enel in un gruppo platform-based”: punta sull’innovazione il futuro di Enel e l’Ad Francesco Starace nell’annunciare il Piano strategico 2020-2022 evidenzia l’importanza del digitale anche per la gestione e l’evoluzione delle attività energetiche. “Con quest’approccio, stiamo assicurando uniformità nei nostri processi di gestione dei clienti e di allocazione delle risorse, di operazione e manutenzione degli asset. Sono azioni fondamentali per sostenere l’elettrificazione dei consumi, dare impulso alla lotta contro il cambiamento climatico e assicurare la fornitura di energia accessibile e pulita”, aggiunge Starace.

11,8 miliardi per la digitalizzazione e l’automazione delle reti

11,8 miliardi di euro saranno investiti nella continua digitalizzazione e automazione delle reti, migliorandone la resilienza e la qualità del servizio, per un contributo atteso di 0,7 miliardi di euro alla crescita dell’Ebitda di Gruppo, si legge nella nota di presentazione del Piano. Circa il 30% delle risorse sarà specificamente dedicato alla digitalizzazione della rete. Anche perché l’azienda punta di portare a 29 milioni il numero di contatori intelligenti di seconda generazione installati dai circa 13 milioni stimati per fine 2019.

1,1 miliardi per Enel X

1,1 miliardi di euro saranno dedicati a Enel X per la continua realizzazione di servizi ed infrastrutture a sostegno della decarbonizzazione e dell’elettrificazione, facendo leva sul modello platform-based e con un contributo atteso di 0,4 miliardi di euro alla crescita dell’Ebitda di Gruppo.

Nel 2022 utile netto oltre i 6 miliardi, +27%

In totale il Piano prevede investimenti organici per 28,7 miliardi di euro, pari a un incremento dell’11% rispetto al piano precedente, che porteranno ad un Ebitda atteso di 20,1 miliardi di euro nel 2022 (+13% rispetto ai 17,8 miliardi di euro previsti nel 2019). L’allocazione degli investimenti punta direttamente a tre Sdg principali, che coprono circa il 95% del capex totale di Gruppo: Sdg 7 (Energia Pulita e Accessibile), 9 (Industria, Innovazione e Infrastrutture) e 11 (Città e Comunità Sostenibili), tutto finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo 13 (Lotta contro il Cambiamento Climatico). Nel 2022 è atteso un utile netto ordinario di 6,1 miliardi di euro (+27% dai 4,8 miliardi previsti per il 2019), con il target per il 2021 in aumento di circa 200 milioni di euro rispetto al piano precedente.

“Il piano che presentiamo oggi evidenzia il successo del modello di business sostenibile e integrato che abbiamo adottato fin dal 2015 per cogliere le opportunità nel settore energetico legate ai trend globali della decarbonizzazione e dell’elettrificazione – sottolinea Starace -. Anche il Piano 2020-2022 si basa sul modello di business sostenibile che abbiamo costruito ed è in linea con i due trend globali che stanno cambiando il settore energetico: decarbonizzazione ed elettrificazione. La digitalizzazione del nostro vasto business di rete e l’adozione di piattaforme per tutte le attività relative ai nostri clienti sono fattori chiave di questo piano, promuovendo la realizzazione di efficienze e l’introduzione di servizi aggiuntivi”.

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