Tra i diversi settori destinati ad essere rivoluzionati dalla blockchain, quello energetico, seppure ad oggi ancora non in prima linea, appare uno dei più promettenti. Le iniziative portate avanti da grandi player e start-up sono in rapida crescita verso una direzione che appare ormai chiara: tecnologie come Internet of things, big data e appunto blockchain trasformeranno il sistema elettrico in un gigantesco network distribuito, in cui milioni di nodi rappresentati da impianti di produzione, sistemi di accumulo, impianti fotovoltaici domestici e microreti interagiscono direttamente attraverso scambi sicuri, trasparenti e senza necessità di intermediari.
Tra i progetti più interessanti spicca Enerchain, iniziativa lanciata a maggio da 23 società energetiche europee, tra cui big come Enel, E.ON, Total, Vattenfall, Iberdrola, con l’obiettivo di sviluppare un mercato europeo decentralizzato per il trading di energia.
Testato nel 2016 presso l’E.ON Future Lab, il sistema è basato su una rete peer-to-peer sviluppata da Ponton, società specializzata in tecnologie ICT innovative. All’interno di questa iniziativa, lo scorso venerdi E.ON ed Enel hanno finalizzato il primo contratto scambiando elettricità per la prima volta tramite la nuova piattaforma di scambi ed effettuando direttamente e in pochi secondi operazioni che di solito richiedono un intermediario centrale. La possibilità, abilitata dalla blockchain, di effettuare trading diretto senza il coinvolgimento di terze parti, consente di ottenere una riduzione dei costi di acquisto dell’energia elettrica di cui in futuro potranno beneficiare i clienti.
Per Matthew Timms, Chief Digital Officer di E.ON: “Il primo contratto chiuso rappresenta una pietra miliare. Enerchain è un buon esempio di collaborazione aperta che attraversa l’intera industria. Tutti noi crediamo nell’enorme potenziale che la tecnologia blockchain può offrire al nuovo mercato dell’energia, soprattutto a beneficio dei nostri clienti”.