IL PROGETTO

Engineering battezza Storm: sensori e crowd-sensing per salvare la cultura

Il progetto internazionale volto alla protezione del patrimonio europeo farà della tecnologia il suo cuore pulsante: applicazioni, servizi a valore aggiunto e piattaforme digitali contro disastri naturali ed eventi meteorologici estremi. Coinvolti oltre 10 enti fra università, istituti di ricerca e ministeri

Pubblicato il 05 Lug 2016

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Taglio del nastro per il progetto internazionale Storm (Safeguarding Cultural Heritage through Technical and Organisational Resources Management) coordinato da Engineering. L’iniziativa si colloca in un ambito di ricerca multidisciplinare volto alla protezione del patrimonio culturale europeo. Obiettivo: realizzare soluzioni innovative per identificare e gestire minacce e vulnerabilità derivanti da eventi meteorologici estremi e rischi associati alle condizioni climatiche o ai disastri naturali, offrendo, per ciascuna criticità emersa, strategie, metodologie, tecnologie e strumenti efficaci di adattamento e di mitigazione.

Il supporto offerto dalle nuove tecnologie giocherà un ruolo di primo piano, soprattutto sul versante dell’acquisizione e dell’analisi di dati e di informazioni rilevanti. Sarà infatti sperimentato l’utilizzo integrato di sensori di fluorescenza e acustici, oltre a tecniche di crowd-sensing (le persone come sensori). Tutto integrato da un insieme di applicazioni e di servizi ad alto valore aggiunto che faranno di Storm “una sfida continua ed emozionante, soprattutto per l’importanza che il patrimonio culturale riveste per l’Italia”, spiega ha dichiarato Vito Morreale, head of the Lab intelligent systems and social software for security enterprise, transport, infrastructure di Engineering. “Riuscire a integrare i risultati della nostra ricerca scientifica in nuovi servizi ICT che aiuteranno a preservare e proteggere i monumenti italiani ed europei da minacce inevitabili, come quelle naturali – aggiunge Morreale – sarà per noi il miglior modo di valorizzare le nostre competenze e le nostre potenzialità di innovazione.”

La compagnia realizzerà per l’occasione una piattaforma collaborativa di knowledge-sharing, per abilitare la fase di valutazione del rischio derivante da eventi naturali e di supporto alle decisioni. Uno strumento che garantirà sostegno agli operatori coinvolti sia nelle attività gestionali e organizzative di prevenzione e di intervento, sia nella fase di condivisione e creazione di nuova conoscenza, a livello europeo, sulle tematiche di protezione del patrimonio culturale. Oltre a Engineering, il partenariato vanta soggetti di eccellenza, quali il Mibact (con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma), il Ministero dell’Interno (con il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco), l’Università della Tuscia e Resiltech. A livello internazionale coinvolti altri due ministeri: il Ministero della Cultura greco e la Direzione Generale dei Beni Culturali del Governo portoghese e altri enti pubblici di istruzione e ricerca quali il Technological Educational Institute of Piraeus per la Grecia, l’Università di Bogazici per la Turchia, l’Università di Stoccarda per la Germania, l’Istituto per le nuove tecnologie del Portogallo, l’Università di Salford per il Regno Unito e l’Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica per l’Austria.

I risultati dell’attività di ricerca saranno infine testati e validati nell’ambito di cinque differenti paesi, in cui saranno realizzate altrettante soluzioni pilota: Terme di Diocleziano (Italia), Mellor (UK), Troia (Portogallo), Rethymno (Grecia), Ephesus (Turchia).

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