LA PARTNERSHIP

Eni, trivellazioni sicure con l’AI di Ibm

La piattaforma “Cognitive Discovery” consente l’analisi di dati geologici, geofisici e geochimici in grado di dare una rappresentazione più realistica possibile del sottosuolo dove si effettueranno interventi di perforazione

Pubblicato il 25 Giu 2019

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Eni e Ibm fanno asse sull’intelligenza artificiale e lanciano la piattaforma Cognitive Discovery, che ha l’obiettivo di supportare il processo decisionale nelle fasi iniziali dell’esplorazione riducendo in modo significativo il rischio esplorativo legato alla complessità geologica.

La Cognitive Discovery consente una rappresentazione più realistica e puntuale del modello geologico del sottosuolo, attraverso l’identificazione e la verifica di scenari alternativi plausibili.

La piattaforma  lavora come una sorta di Assistente di Intelligenza Aumentata, capace di accedere ad una quantità crescente di informazioni ampiamente diversificate. Questa enorme base di conoscenza è assimilata dal sistema per creare il Knowledge Graph di Eni, capace di contestualizzare le varie componenti dell’informazione geologica, geofisica e geochimica allo scopo di interpretare i dati osservati, supportando gli esploratori nel loro lavoro quotidiano e migliorare il loro processo decisionale.

“All’interno del processo di trasformazione digitale per l’esplorazione di Eni, l’introduzione delle tecniche di AI rappresenta un importante impulso alle analisi geologiche e geofisiche che faciliterà nuove applicazioni, combinando analisi numeriche e logiche di grandi quantità di dati strutturati e non”, spiega una nota.

L’esplorazione degli idrocarburi è un’attività che richiede tecnologie all’avanguardia e un’ampia conoscenza che si articola su varie discipline operanti a scale differenti. Per la valutazione di un bacino sedimentario, geologi e geofisici analizzano una vasta quantità di dati, cercando informazioni rilevanti, sia da report interni sia dall’eventuale letteratura disponibile, per valutare la probabilità di presenza di accumuli di idrocarburi e stimarne la dimensione.

Questo processo di interpretazione preliminare è cruciale per guidare la valutazione iniziale del sistema petrolifero e la successiva definizione del potenziale esplorativo per identificare opportunità materiali da investigare con una campagna di perforazione.

Eni e Ibm continueranno a lavorare sulla piattaforma di Cognitive Discovery per estendere le sue capacità di analisi di documenti a nuovi domini applicativi come ad esempio ingegneria e modellizzazione di giacimento, e ad altre sorgenti di informazione. Si punta dunque ad estendere ulteriormente la base di conoscenza del sistema rendendolo adatto a più applicazioni.

La piattaforma Cognitive Discovery di Eni è disponibile on-premise su un cluster Ibm Hpc Power 9 installato presso il Green Data Center di Eni situato a Ferrera Erbognone, Pavia, Italia.

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