La riforma della pubblica amministrazione targata Madia si appresta a compiere un importante passo in avanti. Al Consiglio dei ministri della prossima settimana, che dovrebbe essere convocato per il 15 gennaio, approderanno per un primo esame un pacchetto di decreti attuativi, complessivamente una decina di provvedimenti tra dlgs e regolamenti. In arrivo, fra le altre novità, il riordino delle partecipate e dei servizi pubblici locali, il nuovo Cad, la nuova Conferenza dei servizi.
Già al Cdm di domani, invece, dovrebbe arrivare l’ok definitivo al cosiddetto decreto “taglia leggi” che ha superato l’esame delle commissioni parlamentari competenti. Il provvedimento cancella una serie di norme, ormai superate, adottate dagli ultimi tre governi.
I testi, una volta incassato il primo sì del governo, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dovranno passare all’esame, in alcuni casi delle commissioni parlamentari di merito, in altri del Consiglio di Stato o della Conferenza unificata, prima di essere pubblicati in Gazzetta ufficiale.
Queste le principali novità in arrivo.
PARTECIPATE E SERVIZI PUBBLICI LOCALI: arriva l’atteso riordino delle società a partecipazione pubblica e dei servizi pubblici locali. Previsti una serie di obblighi di riduzione degli organici e delle spese di personale con nuove regole sulla mobilità. Per gli spostamenti di personale fino a 50 chilometri non sarà necessario il preventivo accordo con i sindacati. Per le società a partecipazione pubblica, anche le in-house Ict, dovrebbe arrivare il passaggio da circa 8mila a mille aziende pubbliche. Entro un anno si dovrà dire addio alle prime duemila società. A sparire saranno le micro-aziende, i doppioni, le inattive e quelle in rosso. Prevista anche la pulizia delle poltrone con cda azzerati e giro di vite sugli stipendi dei manager. In generale, con la riforma si punta ad avvicinare il più possibile le società pubbliche alle aziende private, anche con l’applicazione delle regole sulle crisi d’impresa e della legge fallimentare.
RIFORMA DEL CAD. Nelle nuove norme ci sarà la prima cornice normativa di supporto a Spid (identità digitale) e Italia Login. La riforma del Cad non cambierà Spid, rispetto a quanto già previsto nei decreti attuativi varati, ma serve appunto da cornice normativa per farlo partire senza ulteriori indugi, spingendo le amministrazioni pubbliche a aderire (tutte entro 24 mesi). Il Cad però dovrà anche fare spazio, nel nostro ordinamento, alle novità introdotte dal Regolamento europeo eIDAS in fatto di autenticazione e firma elettronica. Un adeguamento su cui l’Italia ha tempo fino a luglio (il Regolamento è esecutivo da settembre).
FOIA. I decreti della legge Madia dovrebbero anche dare all’Italia il primo vero Freedom of information act (Foia), per la trasparenza degli atti pubblici.
CONFERENZE DEI SERVIZI: si svolgeranno via web per arrivare alla decisione finale entro 60 giorni. Si dimezzano i tempi per concedere autorizzazioni, licenze, permessi o nulla osta per insediamenti produttivi a elevato potenziale economico e occupazionale.