“Internet scomparirà”: parola di Eric Schmidt, presidente ed ex Ceo di Google che ha risposto così a una domanda sul futuro del web che gli è stata rivolta all’interno di una tavola rotonda al Forum economico mondiale di Davos.
Il presidente di Google ha spiegato: “Ci saranno così tanti indirizzi Ip, così tanti device, sensori, cose che si indosseranno, cose con cui si interagirà che non ce ne accorgeremo nemmeno. Internet sarà parte del nostro esserci in ogni momento. Immaginate di entrare in una stanza, e la stanza è dinamica. E, con il vostro permesso, ovviamente, voi interagite con tutte le cose che ci sono e sono funzionanti nella stanza”.
Schmidt si riferisce chiaramente alla Internet delle cose, in cui terminali e oggetti connessi a Internet – o meglio, abilitati da Internet – come telefoni, orologi, termostati e lampadine elettriche, sono programmati per funzionare autonomamente ed essere sempre più efficienti. Schmidt ritiene che le nostre interazioni con questi device saranno alla fine “seamless”: continue e talmente integrate con la nostra realtà che sarà questo l’unico modo di essere. Insomma, più che sparire Internet sarà sempre e ovunque. La provocazione di Schmidt è in realtà una considerazione sul progresso delle tecnologie: quando arrivano alla fase di maturazione diventano così radicate nelle nostre società e nelle nostre vite che non notiamo più che sono lì. Ci sono e basta, insite e connaturate.
Google sta cercando di posizionarsi come uno dei maggiori provider della nuova espressione pervasiva di Internet descritta da Schmidt: ha investito in SpaceX, start-up dei satelliti per le comunicazioni, sta trattando con Sprint e T-Mobile negli Usa per diventare operatore mobile virtuale e lavora a una molteplicità di progetti, dai palloni aerostatici per la connessione Internet all’auto senza conducente fino a una nuova versione dei Google Glass affidata, non a caso, alla divisione Google Nest per la smart home.
Nel corso della tavola rotonda, chiamata “Il futuro della Digital economy”, Schmidt ha anche parlato del dominio di Google sul mercato della ricerca e della crescente concorrenza nel settore degli smartphone e ha detto che “tutto può cambiare” per via dei nuovi player che stanno entrano sul mercato.