Nel 2020 Ericsson ha raggiunto i suoi obiettivi finanziari prefissati per l’anno, e il turnaround del business è stato completato. A dirlo è Börje Ekholm, Presidente e Ceo del gruppo, che ha rilasciato una serie di dichiarazioni in occasione dell’Ericsson Shareholder Dialogue 2021. Nella sua introduzione, Ekholm ha parlato del successo dell’esecuzione della strategia focalizzata della società, sottolineando anche che, quando è stata annunciata nel 2017, molti la consideravano irrealistica e sostenevano che l’azienda avrebbe avuto bisogno di tagliare i costi, soprattutto in R&S.
“Il cliente costituisce il nostro focus principale ed è per questo che le soluzioni competitive basate sulla tecnologia leader sono la nostra ragion d’essere”, ha detto Ekholm. “Così, invece di ridurre la R&S, abbiamo aumentato i nostri investimenti per rafforzare la nostra posizione tecnologica. Oggi la posizione di Ericsson è forte e siamo leader nel 5G”.
Mentre i clienti rimangono al centro dell’attenzione, altrettanta importanza è stata data da Ericsson ai propri dipendenti. Ekholm ha spiegato il ruolo fondamentale che i collaboratori hanno giocato nella trasformazione del business, sottolineando anche la difficile situazione in cui la maggior parte di loro si è trovata durante l’anno dello scoppio della pandemia. “Più di 85 mila dei nostri dipendenti hanno lavorato da casa e la maggior parte dei circa 10 mila nuovi assunti l’anno scorso devono ancora incontrare fisicamente il proprio capo o il proprio team”, ha spiegato Ekholm. “Nonostante queste sfide, siamo riusciti ad eseguire la nostra strategia e a soddisfare i nostri clienti”.
Le performance finanziarie e gli obiettivi di crescita
Durante tutto il 2020, si legge in una nota, Ericsson ha mostrato una crescita organica della topline del 5,1%, un forte margine lordo del 40,3%, un margine operativo del 12% e un solido free cash flow prima delle M&A pari a 22,3 miliardi di corone (2,18 miliardi di euro), il più grande free cash flow nella storia dell’azienda.
Guardando al futuro, Ekholm ha dichiarato che il focus sarà sempre più orientato sulla crescita. Gli investimenti nell’aumento della quota di mercato saranno fondamentali in questo senso, ma anche le opportunità offerte dal mercato delle imprese saranno una priorità.
“La nostra strategia persiste, ma vediamo grandi opportunità di crescita nel segmento enterprise, ed è per questo che abbiamo deciso di estendere gli investimenti in applicazioni enterprise. Nello stesso modo in cui il 4G ha permesso di digitalizzare il mercato consumer, il 5G digitalizzerà il settore”.
Nel 2020, Ericsson si è inserita nel mercato enterprise acquisendo Cradlepoint, le cui soluzioni permettono alle aziende di collegare siti, veicoli, forza lavoro mobile e dispositivi IoT in modo semplice e sicuro utilizzando la tecnologia cellulare. “Cradlepoint è una vittoria per i nostri clienti poiché le sue soluzioni creano nuovi flussi di entrate per gli operatori mobili”, ha detto Ekholm.
Gli investimenti nella leadership tecnologica e la corsa al 5G
Le attività di ricerca e sbiluppo rimangono al centro del business di Ericsson e negli ultimi anni l’azienda ha aumentato i suoi investimenti in questa area di quasi 10 miliardi di corone (980 milioni di euro). Oggi, più di un quarto dei dipendenti di Ericsson lavora all’interno della R&S.
“Il 2021 sarà un anno di investimenti che mirano a rafforzare ulteriormente Ericsson”, ha confermato Ekholm. “I nostri margini saranno influenzati negativamente dai minori ricavi da licenze di brevetti a causa di importanti rinnovi contrattuali, dall’acquisizione di Cradlepoint e dagli investimenti nel nostro business. Tuttavia, questi vanno considerati come investimenti per rafforzare la nostra posizione. Stiamo facendo un mezzo passo indietro per poter accelerare”.
Il 2020 ha d’altra parte visto un rapido roll-out del 5G a livello globale, grazie al quale questa tecnologia è diventata una realtà concreta. Alla fine del 2020 sono stati circa 220 milioni gli abbonati al 5G rispetto ai 12 milioni dell’anno prima. Ekholm ha sottolineato il ruolo di primo piano che Ericsson ha avuto in questo sviluppo. Nel 2020, infatti, l’azienda ha annunciato 44 contratti 5G e ha chiuso l’anno con 122 accordi commerciali e 79 reti 5G attive a livello globale. Inoltre, con un portafoglio di oltre 57.000 brevetti concessi (granted), Ericsson si conferma leader nel settore della tecnologia mobile. L’azienda, ha dichiarato ancora Ekholm, continuerà a lavorare concretamente per supportare roll-out del 5G anche nel 2021, sottolineando, però, come la maggior parte dell’Europa sia molto indietro sia rispetto agli Stati Uniti che alla Cina quando si tratta di roll-out del 5G.
“Naturalmente, l’Europa beneficerà delle applicazioni sviluppate grazie al 5G, ma queste applicazioni verranno sviluppate in primis laddove le reti saranno disponibili”, ha spiegato Ekholm. “Ciò comporterà crescita dei posti di lavoro. Ad esempio l’Europa è rimasta due-tre anni indietro rispetto al Nord America e alla Cina nella distribuzione del 4G e oggi vediamo pochissimi campioni digitali in Europa”.
Via al nuovo Ericsson Open Lab
Con l’intento di dare ancora maggiore impulso alle attività di R&S, il gruppo ha inoltre creato l’Ericsson Open Lab, un nuovo spazio per collaborare e innovare insieme ai principali clienti e partner dell’ecosistema Cloud Ran di Ericsson, al fine di guidare lo sviluppo di tecnologie 5G Radio Access Networks (Ran) virtualizzate. Ericsson Open Lab è accessibile virtualmente ai clienti di tutto il mondo. È co-locato presso il sito di R&S di Ericsson a Ottawa dove sono concentrate le competenze sulla soluzione Ericsson Cloud Ran.
Secondo quanto dichiarato dall’azienda, Ericsson Open Lab permette una collaborazione veloce e interattiva orientata a generare innovazione per arricchire e completare le soluzioni Ran esistenti e mira anche ad aiutare gli operatori a perseguire e realizzare nuovi scenari di implementazione e casi d’uso 5G, oltre a creare opportunità per aumentare l’automazione e ridurre l’intervento manuale. Il laboratorio offre spazio per esplorare ulteriormente le tecnologie Open Ran, compresi aspetti come la virtualizzazione, la gestione e l’orchestrazione.
La collaborazione nell’Ericsson Open Lab non si limita alla tecnologia dell’infrastruttura cloud-native di Ericsson e alla evoluzione del software Ran su server Cots e Hw di accelerazione commerciali., ma ha anche l’obiettivo promuovere una maggiore cooperazione con gli operatori e i partner industriali in aree come il machine learning, l’automazione e l’ottimizzazione della rete. Tra i soggetti già coinvolti abbiamo gli operatori Kddi, Ooredoo, Orange, Softbank Corp, Turkcell e partner come Intel, Nvidia, Red Hat e Wind River. Ulteriori clienti e partner saranno coinvolti man mano che le specifiche e i requisiti della soluzione Cloud Ran si evolveranno, consentendo nuove attività di collaborazione nell’Open Lab.
I temi della sostenibilità e del business responsabile
Infine, Ekholm ha ricordato come la sostenibilità continui a essere parte integrante della strategia di Ericsson, che mira a diventare carbon neutral nel 2030. Altrettanto importante è il lavoro che si sta facendo per migliorare l’efficienza energetica in tutti i prodotti, con l’obiettivo di generare risultati sostenibili sia per l’ambiente che per il P&L dei clienti di Ericsson. “Che la sostenibilità sia integrata nelle nostre operazioni si vede chiaramente nella nostra nuova fabbrica negli Stati Uniti. Sfruttando soluzioni 5G intelligenti, siamo stati in grado di ridurre il consumo di energia del 24% e l’uso di acqua del 75%. Inoltre, la fabbrica funziona al 100% grazie ad energia prodotta da fonti rinnovabili”.
Ekholm ha anche evidenziato l’importante lavoro svolto nell’ambito dell’Etica e Conformità. Nel 2020, infatti, Ericsson ha continuato a rafforzare il suo programma di compliance aumentando l’organico in questo settore, rendendo i processi correlati più solidi e concentrandosi sulla sua cultura.