Ericsson ha intentato una causa contro Samsung Electronics per violazione dei brevetti, sostenendo che l’azienda sudcoreana sta impropriamente usando la sua tecnologia per la telefonia mobile nonostante la scadenza di un accordo tra i due gruppi.
Il gruppo svedese ha presentato la documentazione processuale presso un tribunale federale statunitense del Texas, affermando di aver offerto alla company asiatica l’estensione dell’accordo per l’utilizzo dei suoi brevetti in una forma contrattuale definita Frand (Fair and reasonable terms). “I negoziati sono falliti – ha detto Ericsson – per la semplice ragione che Samsung si è rifiutata di pagare la quota Frand versata invece dai suoi concorrenti per i brevetti Ericsson standard ed essenziali”.
Secondo il gruppo sudcoreano, invece, Samsung avrebbe “chiesto royalties proibitive per rinnovare il medesimo portafoglio di brevetti. Non possiamo accettare richieste così estreme – è scritto in un comunicato aziendale – e prenderemo tutte le necessarie misure legali per proteggerci”.
Come ha spiegato Kasim Alfalahi, responsabile della proprietà intellettuale per il gruppo scandinavo, nel 2011 sono stati spesi da Ericsson circa 5 miliardi di dollari per ricerca e sviluppo e sono stati ottenuti ricavi netti di 937 milioni di dollari dalla cessione di brevetti tecnologici ad altre aziende.
Samsung è già impegnata in un’estenuante battaglia legale con Apple sempre su questioni relative ai brevetti. Ad agosto un tribunale americano ha dato ragione a Cupertino, sostenendo che i sudcoreani avevano infranto sei dei sette brevetti indicati dagli statunitensi e imponendo una mega-multa da circa 1,05 miliardi di dollari. Il 6 dicembre è prevista una nuova udienza su questo caso.