LA VERTENZA

Ericsson-Jabil, i lavoratori a Mattarella: “Ci aiuti su Marcianise”

Oggi nuovo incontro al Mise tra aziende e sindacati sulla cessione dello stabilimento campano. I dipendenti scrivono al Quirinale: “Si rischia un vero e proprio dramma sociale”

Pubblicato il 09 Mar 2015

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Si riunirà di nuovo oggi il tavolo al ministero dello Sviluppo economico sulla cessione dello stabilimento Ericsson di Marcianise alla multinazionale statunitense Jabil. E alla vigilia del nuovo incontro da Marcianise è partita alla volta del Quirinale una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un “appello e grido di aiuto”: “Il diritto al lavoro – scrive il gruppo di lavoratori che ha dato vita all’iniziativa – ci sta venendo strappato nella più totale indifferenza delle istituzioni locali e nazionali”.

“Il colosso industriale svedese, ha deciso di cedere il nostro stabilimento alla Jabil circuit srl – ricostruiscono i lavoratori – un’impresa americana già presente sul medesimo territorio di Marcianise e coinvolta in un percorso di profonda crisi, che ha portato l’azienda ad attuare un piano di gestione dei lavoratori in esubero, tanto da ritenere la decisione della Ericsson una scelta scellerata, che sta ponendo le basi per un vero dramma sociale. Il tutto si configura, infatti, come una mera operazione speculativa, che ha solo lo scopo di portare alla chiusura lo stabilimento Ericsson Marcianise, nell’arco di breve tempo”.

“Caro Presidente, scriviamo a Lei perché abbiamo ancora bisogno di continuare a credere nelle Istituzioni di questo Paese – si legge nella lettera – forse oggi più che mai. Non c’è più tempo per dare credito alle chiacchiere. Non c’è più né la forza né la pazienza, ma sta avanzando in tutti noi una frustrazione devastante, che fa paura a noi stessi. Abbiamo bisogno di qualcuno che faccia la differenza, in questa sorta di girone dantesco fatto di false promesse”.

Intanto dall’ultima riunione del tavolo al Mise, giovedì scorso, dal ministero emergevano segnali positivi e soddisfazione per i primi “passi avanti” nella vertenza: “Alla luce di alcune aperture sulle garanzie occupazionali e sulle prospettive produttive per i prossimi anni, la vertenza fa registrare, per comune giudizio delle parti, passi avanti e una comune disponibilità a confrontarsi nel merito del Piano Industriale”, si leggeva in una nota del ministero.

“L’importante – aveva dichiarato il viceministro Claudio De Vincenti aprendo i lavori della riunione – è fare passi avanti e rendere questa importante operazione capace di dare risposte alle giuste esigenze poste dai lavoratori”

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