La presidente della Camera Laura Boldrini riceverà domani a Montecitorio i lavoratori dello stabilimento Ericsson di Marcianise, in Campania. L’incontro è stato fissato, spiegano in una nota Roberta Turi e Massimiliano Guglielmi, segretaria nazionale della Fiom e segretario generale dei metalmeccanici Cgil in Campania, dopo che i lavoratori avevano indirizzato una lettera alla Boldrini, chiedendole udienza per illustrare la loro situazione.
“I lavoratori e le lavoratrici, che si sono messe alla testa della protesta – si legge nel comunicato della Fiom – si stanno mobilitando contro la decisione della Ericsson di cedere la fabbrica alla multinazionale americana Jabil, considerata del tutto inaffidabile”.
“A Marcianise le lavoratrici sono quasi il 30% del totale degli addetti e sono determinate a fare tutto il possibile per scongiurare il rischio di essere licenziate. Perdere il lavoro in Campania per una donna, ancor più che per un uomo, vuol dire non ritrovarlo più – continuano Turi e Guglielmi – Secondo i dati dell’International labour organization, il tasso medio di occupazione delle donne dai 15 anni in su in Campania, circa il 20%, è lo stesso del Pakistan e supera di poco quello del Libano e dello Yemen”.
“Ci auguriamo – concludono i due rappresentanti della Fiom – che anche grazie a questo incontro, il Governo intervenga con decisione su Ericsson per impedire la perdita di occupazione qualificata e di lavoro femminile nel meridione”.
Intano, dopo la prima riunione al ministero dello Sviluppo economico per la procedura di trasferimento del ramo d’azienda, che porterà tra l’altro in Jabil più di 400 dipendenti che finora erano in Ericsson, è saltata la deadline del 19 febbraio per la conclusione del passaggiodello stabilimento di Marcianise, con aziende, sindacati e rappresentanti delle istituzioni che avranno più tempo per definire i dettagli dell’operazione. La prossima riunione del tavolo è stata fissata per il 24 febbraio, un tempo che sarà utile alle parti per approfondire lo studio sui piani industriali. Intanto prosegue la mobilitazione dei lavoratori, che sono impegnati in fabbrica in un’assemblea permanente, e che stanno dando via a iniziative di protesta come cortei e siti in, l’ultimo dei quali proprio lunedì al Mise.
In base all’intesa raggiunta tra Ericsson e Jabil lo stabilimento di Marcianise sarebbe destinato a rimanere “un sito fondamentale per il business ottico di Ericsson, dal momento che continuerà a fornire i prodotti ottici ai clienti di tutto il mondo – spiegavano al momento dell’accordo le due aziende – Jabil si è impegnata a mantenere la propria attività produttiva in Italia ed è convinta che focalizzarsi sullo sviluppo di settori contigui all’Electronic Manufacturing Services (Ems) a maggior valore aggiunto rappresenti la giusta strategia per preservare la sostenibilità dei siti di Marcianise e per aprirsi a nuove opportunità di mercato”. “Il progetto di outsourcing – recitava il comunicato – consentirà a Jabil di ampliare la gamma di prodotti e servizi che attualmente è in grado di offrire, aumentando inoltre la competitività dei prodotti e le competenze”.