Archiviato il “no” dei lavoratori dello stabilimento Ericsson di Marcianise all’ipotesi di accordo sul passaggio dello stabilimento campano dalla società svedese a Jabil, stato siglato dalle due aziende e dai sindacati al Mise il 10 marzo, gli spazi per ulteriori trattative sembrano ormai ridotti al lumicino. A confermarlo è una nota congiunta rilasciata oggi da Ericcson e Jabil: “Lo scorso 10 marzo, Ericsson e Jabil hanno raggiunto un accordo con tutte le sigle sindacali (Fim, Fiom, Uilm, Ilm, Ugl e Failms) per la vendita in outsourcing delle attività Opto Supply del sito di Marcianise (Caserta) a Jabil – si legge nel comunicato – L’accordo, accolto con soddisfazione anche dal vice ministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti, garantisce continuità e stabilità al sito, sia in termini di produzione sia di occupazione. Purtroppo e nonostante tutte le garanzie fornite da Ericsson e Jabil per preservare la sostenibilità del sito nel corso dei prossimi anni, l’accordo non è stato ratificato dai dipendenti che, nel corso di un referendum, hanno votato contro di esso. Ericsson e Jabil procederanno con l’outsourcing, in conformità con la normativa italiana entro la fine del mese di marzo”.
Rimangono così ai sindacati soltanto poco più di 15 giorni per tentare un nuovo approccio con le aziende, anche se gli stessi rappresentanti del lavoratori non nascondono le difficoltà: “Si apre uno scenario difficile per riavviare il negoziato – aveva sottolineato ieri a caldo dopo la bocciatura del referendum il segretario campano Uilm, Giovanni Sgambati – al Mise il punto di equilibrio era stato duro da ottenere. Il rischio è la perdita di lavoro”.
Qualche nuovo spiraglio per riannodare i fili del confronto emerge da uno nota della Fiom: “Riteniamo che il voto delle lavoratrici e dei lavoratori vada rispettato e che, su loro mandato, si debba provare a riaprire la trattativa con le due aziende – si legge nel comunicato – Chiederemo al Governo di farsi garante di un percorso che abbia l’obiettivo di trovare un accordo condiviso tra le parti”.