Ericsson ha chiuso il quarto trimestre dell’esercizio 2024 con vendite nette in aumento dell’1% a 72,9 miliardi di corone (6,66 miliardi di dollari), superando le stime che indicavano un target di 72,5 miliardi.
In aumento anche i margini: l’utile netto della multinazionale svedese delle telecomunicazioni è salito del 43% a 4,88 miliardi di corone (0,45 miliardi di dollari Usa) rispetto ai 3,41 miliardi di corone dell’anno scorso. Gli utili per azione sono cresciuti a 1,44 corone da 1,02 corone dell’anno precedente. Gli utili prima di interessi, imposte, deprezzamento e ammortamento (Ebitda) sono stati di 8,6 miliardi di corone, superiori ai 6,7 miliardi di corone dell’anno precedente.
Grazie a questi risultati, la società ha annunciato un dividendo per il 2024 di 2,85 corone per azione (superiore alle 2,70 corone per azione dell’anno scorso), che sarà proposto all’assemblea generale annuale dal consiglio di amministrazione.
La strategia di Ekholm per il 2025
“Il quarto trimestre segna una forte conclusione del 2024 per Ericsson”, commenta Börje Ekholm, presidente e ceo del gruppo. “Abbiamo fatto buoni progressi rispetto al nostro piano strategico e abbiamo generato un forte free cash flow. L’impulso alle reti programmabili per prestazioni differenziate ha continuato a crescere e i clienti riconoscono sempre più i vantaggi di rendere le reti mobili accessibili tramite Api. Nel quarto trimestre abbiamo firmato un accordo di rete programmabile aperta con MasOrange, una novità assoluta per l’Europa. Vediamo ulteriori segnali che indicano che il mercato complessivo delle Ran si sta stabilizzando, con una forte spinta in Nord America che ha favorito il ritorno alla crescita del fatturato delle reti nel quarto trimestre”.
Per il 2025, nelle Reti, Ericsson continuerà “a beneficiare della posizione di leadership di prodotto, con le migliori prestazioni e la migliore efficienza energetica del settore. Nel settore Enterprise”, chiosa Ekholm, “la nostra priorità rimane la stabilizzazione delle prestazioni commerciali dell’attuale portafoglio e la crescita in aree quali le reti mission critical e le reti private aziendali. Il nostro impegno rimane quello di porre le reti ad alte prestazioni, programmabili e differenziate al centro della digitalizzazione dell’impresa e della società”.