LA VERTENZA

Esuberi Ibm, i lavoratori dicono sì all’accordo con sindacati

L’intesa per scongiurare i 355 tagli incassa l’ok del 92,5% degli addetti. Mobilità, riqualificazione e ponte generazionale i punti salienti. Fabrizio Potetti (Fiom): “Trattativa difficile ma i lavoratori hanno capito”

Pubblicato il 29 Lug 2013

L’accordo tra Ibm e sindacati sui 355 esuberi annunciati dalla multinazionale Usa è stata votato a larga maggioranza dai lavoratori. Lo annuncia Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Ibm. “Dopo quasi due mesi e mezzo di trattativa, a pochi giorni dalla conclusione della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’Azienda, l’ipotesi di accordo, sottoscritta nei giorni scorsi, ha ottenuto il 92,5% di sì nella consultazione condotta tra i lavoratori.”

“Quella con la Ibm è stata una trattativa molto difficile che, alla fine, ha ottenuto il risultato di scongiurare i licenziamenti – spiega Potetti – Ciò attraverso un percorso che porta alla collocazione in pensione di una parte dei lavoratori in esubero, e all’uscita volontaria degli altri.”

“L’accordo ha evitato di lasciare senza tutele lavoratrici e lavoratori che, da un lato, avrebbero avuto enormi difficoltà a ricollocarsi in questa perdurante situazione di crisi e che, dall’altro, essendo privi dei necessari requisiti di anzianità anagrafica e contributiva, non avrebbero potuto essere collocati in pensione – evidenzia – A ciò si aggiunga che una parte dei lavoratori dichiarati in esubero erano stati trasferiti a Milano da altre e non vicine sedi territoriali e quindi, dopo essere stati costretti al trasferimento, avrebbero dovuto subire anche il licenziamento.”

Secondo la Fiom l’accordo, in sostanza, non aveva alternative credibili e “i lavoratori, quindi, lo hanno sostenuto, anche considerando che l’intesa stessa, da un lato – sottolinea il sindacalista – ha allargato la platea delle possibili uscite volontarie mentre, dall’altro, prevede la riqualificazione di una parte del personale in esubero per il suo reinserimento in altre attività lavorative.”

“Rimane il rammarico per una procedura di licenziamento collettivo aperta da una multinazionale che, comunque, non è in perdita – conclude Potetti – Ancor più rimane il rammarico per il fatto che il governo non sia riuscito a condizionare l’azienda, e ciò nonostante che quest’ultima abbia un ruolo di fornitore privilegiato della Pubblica amministrazione centrale e locale, nonché di fornitore di numerose aziende a capitale pubblico.”

Nel dettaglio l’accordo prevede la riqualificazione attraverso la formazione specifica del personale di staff delle funzioni in esubero per la ricollocazione professionale nelle funzioni di staff non in esubero. “Nel caso in cui la riqualificazione richieda un percorso formativo che possa essere ricompreso tra quelli gestibili attraverso la formazione finanziata di Fondimpresa – si legge nel testo dell’accordo – le parti stabiliscono che i piani formativi saranno effettuati sulla base delle richieste e indicazioni fornite dalla linea ricevente”

Inoltre nelle Regioni, dove finanziato e se tecnicamente realizzabile, si punta all’uso del ponte generazionale per la trasformazione di rapporti di lavoro del personale a 36 mesi dal raggiungimento dei requisiti per accedere al pensionamento da “full-time” a “part-time”. Il ponte coniugherà l’accompagnamento alla pensione dei lavoratori più maturi con l’ingresso di giovani con i requisiti per accedere al contratto di apprendistato con un limite di massimo 14 unità (pari a 7 Full Time Equivalent). Le parti hanno concordato anche che l’azienda ridurrà il numero degli esuberi da 149 a 142 sia nel caso in cui n. 14 unità decideranno di aderire al Ponte Generazionale sia in assenza di adesione a tale opzione.

Riflettori puntati anche sulle nuove assunzioni che saranno 90 da inquadrare con contratto di apprendistato in funzione delle esigenze tecnico/organizzative dell’azienda nell’arco dell’anno 2013 su ruoli di relazione con il cliente. Infine la mobilità: i dipendenti interessati alla mobilità saranno individuati, nell’ambito del personale afferente alle funzioni di staff, secondo precise priorità. Saranno dunque interessati coloro che risultino, alla data del licenziamento, “in possesso dei requisiti per accedere durante il periodo di mobilità ed entro il termine della scadenza della stessa al pensionamento -ivi compresi coloro che raggiungono i suddetti requisiti attraverso il riscatto della laurea- se facenti parte delle funzioni in esubero secondo quanto previsto dalla lettera di apertura della procedura di mobilità del 16 maggio 2013 (Finance, BT&IT, Procurement, Global Administration, Sales Transaction Support, Sales Management Support, e distribuiti tra le sedi di Bari, Bologna, Firenze, Segrate, Vimercate, Napoli, Padova, Palermo, Torino, Roma)”.

Coloro che risultino, alla data del licenziamento, in possesso dei requisiti per accedere durante il periodo di mobilità ed entro il termine della scadenza della stessa al pensionamento -ivi compresi coloro che raggiungono i suddetti requisiti attraverso il riscatto della laurea- se facenti parte delle funzioni di staff non in esubero indicate nella lettera di apertura della procedura di mobilità del 16 maggio 2013 (Marketing, Global Order to Cash Transformation, HR, Legal, Reso, distribuiti tra le sedi di Bologna, Segrate, Vimercate, Torino, Roma) con esclusione del personale inquadrato con il livello di quadro. Infine coloro che, privi dei requisiti per il pensionamento, espliciteranno la volontà di aderire alla procedura di mobilità se facenti parte delle funzioni in esubero.

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