Via libera dei lavoratori di Tim all’accordo con i sindacati per gestire gli esuberi. Oggi è terminata la consultazione: su un totale di 16.947 votanti, i sì sono stati 15.650, i no 671 e gli astenuti 626.
A questo punto Slc, Fistel e Uilcom ritengono fondamentale ribadire “dopo questo ennesimo atto di responsabilità nel sottoscrivere un importante accordo di tenuta, la necessità del consolidamento del patrimonio industriale e professionale dell’intero perimetro del gruppo Tim, della sua rete, dei suoi asset”.
A tal proposito le sigle giudicano “necessario e urgente un diverso e più incisivo ruolo del governo e in questo senso registrano positivamente la disponibilità del Ministro” Di Maio “all’apertura di un tavolo di confronto sul futuro di Tim che auspicano si possa concretizzare quanto prima.
“Tim – concludono i sindacati – dovrà garantire scelte di politica industriale coerenti con gli interessi generali del Paese in materia di innovazione, sviluppo digitale e sicurezza delle reti, dovrà valorizzare, innovare, difendere e sviluppare l’infrastruttura di rete nazionale, garantendone l’apertura con una nuova regolamentazione che garantisca le pari opportunita’ per tutti gli operatori del settore”.
Entrando nel dettaglio l’accordo tramuta la cassa integrazione di 12 mesi per 29.736 lavoratori a rotazione per 26 giornate anno su base mensile – questo prevedeva il piano di Tim – in “solidarietà difensiva” pari al 10% e medesimo meccanismo di una tantum precedente. I 4.500 esuberi strutturali sono completamente assorbiti dall’utilizzo di strumenti volontari di uscita con utilizzo isopensione.
Le uscite volontarie saranno così articolate:
– Isopensione per il 2018: potranno uscire coloro che entro il 31.12.18 maturano nei successivi 4 anni il diritto a pensione cioè al 31.12.2022 (circa 1.000 lavoratori).
– Isopensione nel biennio 2019- 2020 da applicare a una base esodabile di massimo 4mila unità. Nel potrà usufruire chi esprime il consenso di aderire entro il 2019 e maturi il diritto a pensione il 31.05.24 (si tratta di uno scivolo di 5anni e 6 mesi); chi esprime il consenso di aderire entro il 30 novembre 2020 e maturi il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2025 (scivolo di 6 anni).
Con l’isopensione si stimano complessivamente potenziali 5.000 uscite volontarie.
I 14mila lavoratori della rete dovrebbero essere esclusi dalla solidarietà.
Le parti si impegnano poi ad aprire a settembre, un confronto per superare l’attuale regolamento aziendale unilaterale e definire un secondo livello di accordo in su temi chiave quale livelli inquadramentali, part time, dinamiche economiche e normative della parte on field e smartworking.