Introdurre l’euro digitale come misura per ridurre i rischi nelle transazioni di pagamento internazionali ed evitare la dipendenza da alcuni fornitori. E’ quanto ha chiesto il presidente della Bundesbank Joachim Nagel ad una riunione della Banca centrale tedesca, sostenendo che “l’Eurosistema dovrebbe affrontare attivamente il cambiamento nella concezione del denaro e portare avanti la ricerca sulla moneta digitale della banca centrale”.
La Banca centrale europea (Bce) e le banche centrali nazionali stanno valutando da tempo il possibile arrivo di una versione digitale della moneta unica europea. A metà luglio, la Bce ha annunciato una fase di ricerca di due anni per testare sia la tecnologia che la protezione dei dati. “L’introduzione di una nuova forma di moneta statale per il mondo digitale, cioè la moneta digitale della banca centrale, sarebbe un ulteriore passo avanti nello sviluppo della moneta statale dopo le monete e le banconote – ha spiegato Nagel -. La moneta digitale della banca centrale e l’infrastruttura associata costituirebbero un’importante aggiunta alle opzioni di pagamento esistenti”, ha aggiunto.
“Valuta digitale dominante: attenzione ai rischi”
A lanciare tuttavia un allarme davanti al possibile “rischio che fra 20-30 anni possa esserci una valuta digitale dominante, così come in passato è successo a sterlina o dollaro: ma anche se ci vorranno anni, a quel punto sarà troppo tardi per reagire” è stato, nello stesso dibattito di Francoforte organizzato dalla Bundesbank, Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce con delega sui sistemi di pagamento, il quale si è anche detto convinto che presto “le valute digitali potrebbero essere usate a livello internazionale”.
“Negli ultimi mesi – ha affermato Panetta – abbiamo visto che alla luce della situazione geopolitica mondiale, la finanza è stata usata come un’arma. Ciò è stato necessario per contrastare l’inaccettabile attacco all’Ucraina”, ma è un processo “che ha costi e conseguenze per il nostro futuro”. Nonostante il rischio di uno scenario finanziario dominato da una valuta digitale dominante, però, per Panetta – che supervisiona nella Bce il processo di studio proprio dell’euro digitale – “non penso che nonostante questo rischio dovremmo accelerare” il varo di una moneta unica europea digitale. “Questo è un processo fondamentale che toccherà la fiducia della gente nell’euro: quindi dobbiamo prenderci il tempo necessario, ma alla fine introdurremo una valuta digitale che funziona“, ha concluso.
Al lavoro per regolare transazioni fra banche su blockchain
Panetta ha spiegato anche che la Bce “sta studiando modi per regolare le transazioni tra banche su una blockchain“. “Nonostante le incertezze che circondano il potenziale della Dlt (Distributed ledger technology) – ha detto – vogliamo essere preparati per uno scenario in cui gli operatori del mercato adottino la Dlt per i pagamenti all’ingrosso e il regolamento titoli“: “Stiamo lavorando attivamente per modernizzare l’infrastruttura di pagamento alla base del nostro sistema finanziario – ha detto Panetta -. Le tecnologie e le preferenze stanno cambiando e preservare il ruolo della moneta della banca centrale come risorsa sicura al centro del sistema rimane fondamentale”.
“Stablecoin? Stabili solo di nome”
“Come abbiamo visto negli ultimi mesi, le stablecoin sono soggette a fughe di capitale. In altre parole, sono stabili solo di nome – ha concluso Panetta -. Consentire loro di essere completamente garantite dalla moneta della banca centrale esternalizzerebbe effettivamente la fornitura di moneta della banca centrale a soggetti privati, mettendo in pericolo la sovranita’ monetaria”. “La digitalizzazione della finanza ha ampliato le opzioni di pagamento, con le fintech emergenti, le big tech e le criptovalute che causano interruzioni. Dobbiamo preservare un’ancora di stabilità per i sistemi monetari e di pagamento”, ha aggiunto.