Il prossimo presidente della Commissione europea dovrà essere un “digital president” e puntare alla massimizzazione delle nuove tecnologie per ridare stimolo all’economia. L’appello arriva in una lettera dei Digital Champions europei indirizzata ai 4 candidati: il conservatore Jean-Claude Juncker, il socialista Martin Schulz, il liberale Guy Verhofstadt, il verde Ska Keller e l’esponente della sinistra radicale Alexis Tsipras.
Nella missiva i rappresentanti digitali dei governi Ue evidenziano che non esiste una digital economy:- l’economia è di per sé digitale. “Internet e le comunicazioni digitali hanno trasformato le economie come accaduto nel XVIII secolo con la locomotiva a vapore e nel XIX con l’elettricità – si legge nella lettera – Il nuovo presidente della Commissione dovrà dunque razionalizzare il portfolio digitale e prendersi la responsabilità del successo in questo settore”.
Solo spingendo sul digitale l’Europa potrà tornare a crescere e creare occupazione. Tra il 2004 e il 2009, l’Ict ha contribuito a oltre il 20% della crescita economica dei paesi avanzati e, per il futuro, il comparto del digitale dovrebbe crescere sette volte più velocemente del Pil europeo. “In questo quadro è essenziale risolvere il problema della disoccupazione giovanile – precisano di Digital Champion – nonostante il record di disoccupati e inoccupati, le imprese faticano a trovare personale con adeguate competenze digitali. L’Europa deve colmare questo gap ed è per questo che il prossimo presidente della Commissione europea deve rafforzare la Grand Coalition for Digital Jobs“.
Ma le competenze da sole non bastano. “Un’economia competitiva non può basarsi su infrastrutture obsolete – ricordano – Stime parlano di investimenti per 200 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi fissati per la banda larga al 2020. Si tratta di un investimento che è alla base della crescita futura e della creazione di posti di lavoro, un investimento che non può più essere rimandato e che deve essere la priorità per il prossimo leader della Commissione europea”. In questo senso sarà necessario lavorare a stretto contatto con gli Stati membri e gli stakeholder per realizzare un calendario con risultati e scadenze concrete.
Sul fronte imprese, i Digital Champions evidenziano che quelle tecnologiche giocheranno un ruolo fondamentale per la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro. Secondo l’Oecd, la maggior parte dei posti di lavoro saranno creati da aziende create da 5 anni o poco più. “La cosiddetta app economy da sola creerà 4,8 milioni di posti di lavoro entro il 2018 e triplicherà il fatturato da 17,5 miliardi a 63 miliardi. Il potenziale è, quindi, enorme e sarà compito della politica riconoscerne e valorizzarne l’importanza per creare economie moderne e dinamiche. E’ per questo che chiediamo di sostenere lo Startup Manifesto e di inserire le raccomandazioni in esso contenute nel vostro programma politico”.
La lettera è stata firmata da:
Gilles Babinet, Digital Champion of France
Paul-Andre Baran, Digital Champion of Romania
István Erényi, Digital Champion of Hungary
Ondřej Felix, Digital Champion of the Czech Republic
Jan Gulliksen, Digital Champion of Sweden
Stelios Himonas, Digital Champion of Cyprus
Gesche Joost, Digital Champion of Germany
Kęstutis Juškevičius, Digital Champion of Lithuania
Linda Liukas, Digital Champion of Finland
Włodzimierz Marciński, Digital Champion of Poland
António Murta, Digital Champion of Portugal
Tineke Netelenbos, Digital Champion of the Netherlands
Björn Ottersten, Digital Champion of Luxembourg
Darko Parić, Digital Champion of Croatia
Gergana Passy, Digital Champion of Bulgaria
Peter Pellegrini, Digital Champion of the Slovak Republic
Aleš Špetič, Digital Champion of Slovenia
Godfrey Vella, Digital Champion of Malta
Reinis Zitmanis, Digital Champion of Latvia