“My country in a bubble”: con un’infografica accattivante e un’applicazione che consente di confrontare i dati del proprio paese con quelli degli altri paesi europei, l’Eurostat ha diffuso alcune interessanti statistiche.
Il quadro che emerge non è molto rassicurante: ben il 32% degli italiani, con età tra i 16 e i 74 anni, non ha mai utilizzato internet (la media Europea è al 18%, peggio di noi solo Grecia 33%, Bulgaria 37%, Romania 39%). Eravamo al 34% nel 2013, siamo ancora al 32% nel 2014. L’’Islanda ha solo l’1% della popolazione che non si è mai connessa, Finlandia, UK e Svizzera il 6%, Germania l’11% e Francia il 12%, solo per citarne alcune.
Ma quali fasce della popolazione italiana sono ancora fuori dalla rete? Molte le persone anziane, tra i 65 e i 74 anni ben il 75% non è connesso (la media europea è del 53%), ma purtroppo anche nella fascia tra i 16 e i 24 anni con bassa istruzione troviamo un 7% che non ha mai utilizzato internet (media europea 3%).
Il ritardo di innovazione si evidenzia anche negli usi. Solo il 26% degli italiani ha utilizzato internet per effettuare operazioni bancarie nei tre mesi precedenti la rilevazione (contro una media europea del 44%; Germania 49%, UK 57%, Francia 58% fino ad arrivare a Finlandia 86%, Norvegia 89%, Islanda 91%) e soltanto il 22% degli italiani ha comprato online prodotti o servizi nei 12 mesi precedenti la rilevazione (la media europea è del 50%; Francia 62%, Germania 70%, UK 79%).
Siamo molto indietro. La trasformazione digitale nel nostro Paese trova ostacoli nella carenza di infrastrutture ad alta velocità, di reti accessibili e affidabili, ma soprattutto è frenata da inerzie, resistenze culturali e basse competenze.
Ciò che più caratterizza la nostra contemporaneità è la velocità del cambiamento in atto. Siamo in un momento di forte discontinuità in cui le attività e le competenze si trasformano e vanno ripensate. È necessario curare la promozione e lo sviluppo delle competenze digitali tra i cittadini italiani per consentire a ognuno di incrementare le proprie possibilità e risorse disponibili. Le tecnologie e la rete offrono opportunità a chi è preparato a coglierle. Le nuove competenze non si acquisiscono automaticamente, il loro apprendimento richiede sforzo, costanza e motivazione. I desideri delle persone sono diversi e bisogna parlare alle passioni specifiche di ognuno, senza dimenticare interfacce con cui sia piacevole e facile interagire.