I Sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, e
delle telecomunicazioni Fistel-Cisl, Slc-Cgil, Uilcom-Uil, hanno
indetto per oggi sciopero nazionale per chiedere all'Eutelia di
"convocare immediatamanete l'unità di crisi".
“La comunicazione aziendale da parte di Eutelia di apertura della
procedura per la cessione del settore It alla società Agile Srl –
si legge nel comunicato dei sindacati, è gravissima e
inaccettabile. È l’ennesimo atto di forza di un’azienda che,
pur in presenza di un confronto a livello istituzionale, decide di
procedere come se nulla fosse.”
Per questo i sindacati ritengono "uregente la convocazione
dell'unità di crisi presso il ministero dello Sviluppo
Economico al fine di fermare l’azienda e discutere, senza
forzature, del futuro di 2.000 famiglie.” Con lo sciopero di oggi
i lavoratori di Eutelia chiedono anche che "qualsiasi
operazione intorno alla società deve essere fatta all’interno di
un quadro condiviso che dia certezze, sulla base di impegni
concreti, ai problemi posti dai lavoratori.”
“Solo la partecipazione e l’intervento forte di tutti i
soggetti istituzionali presenti nell’Unità di Crisi possono
garantire un percorso di questo tipo – si legge ancora nel
comunicato sindacale – e riportare a più miti consigli una
società che, invece di cogliere le opportunità del tavolo, decide
di procedere forzando e rischiando di produrre ulteriori
difficoltà.”
“Il Ministero si faccia sentire – chiedono i sindacati – ed
intervenga immediatamente per riportare al tavolo Eutelia entro il
tempo utile previsto dalla procedura per l’incontro con le
Organizzazioni sindacali.”
Lo sciopero di oggi di tutti i lavoratori di Eutelia Spa prevede
anche presidi sotto tutte le sedi delle Regioni e delle Prefetture
interessate alla presenza di Eutelia e, a Roma, davanti alla sede
della società.
Già il 26 maggio, una delegazione di una quarantina di lavoratori
dell'Eutelia avevano presidiato il Lingotto in occasione
dell'inaugurazione di Tosm, il salone dell'informatica. I
lavoratori – ascoltati in quell'occasione dal sindaco di
Torino, Sergio Chiamparino e dalla presidente della Regione
Mercedes Bresso – avevano voluto così ricordare la forte
preoccupazione per il futuro, dopo che l'azienda ha avviato la
procedura per scorporare il settore dell'Information
Tecnologies, che in Piemonte occupa 300 persone tra Ivrea e Torino,
con l'intenzione di dismetterlo.
"È necessaria una maggiore determinazione da parte del
Governo, nell'ambito dell'unità di crisi cui partecipano
le Regioni – aveva spiegato per la Fiom Federico Bellono – per
trovare una soluzione che difenda l'occupazione e un patrimonio
di conoscenze e competenze professionali che rischia di andare
perduto".
Buone notizie, invece, per le sedi di Ivrea e Torino della Omnia
Network, l’azienda che gestisce call center e che dà lavoro a
250 dipendenti. Dopo l'incontro di ieri a Torino tra le
istituzioni locali – Regione Piemonte, Provincia di Torino e
Città di Ivrea – e la Omnia Network S.p.A. rappresentata dal suo
vicepresidente Sebastiano Liori e dai suoi collaboratori, alla luce
delle vicende che hanno interessato il gruppo e che avevano destato
forti preoccupazioni la società ha espresso la volontà di
mantenere la propria presenza sia nella sede di Torino che in
quella di Ivrea, prospettando – una volta perfezionata
l’operazione di ricapitalizzazione finanziaria e presentato il
nuovo piano industriale – la definizione di nuove iniziative
finalizzate ad accrescere la propria quota di mercato.
Le istituzioni locali hanno garantito la propria attenzione e
disponibilità a seguire la società nel processo di rafforzamento
delle proprie strutture locali attraverso programmi di sviluppo che
incrementino l’operatività sul territorio piemontese.