FISCO

Evasione fiscale, Apple rifiuta l’audizione all’Europarlamento: “Pregiudica la causa in corso con l’Ue”

Respinto l’invito a partecipare a un dibattito pubblico sul tema fisco: “Pregiudica la causa in corso con la Ue”. La sentenza ha ingiunto all’azienda di versare 13 miliardi di tasse arretrate all’Irlanda

Pubblicato il 01 Giu 2018

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Apple ha respinto la richiesta del Parlamento europeo di partecipare a un’audizione sull’evasione fiscale che si terrà il 21 giugno, dicendo che non vuole rischiare influenze negative sulla causa che ha in corso con l’Unione europea in merito alle tasse non pagate in Irlanda.

La Commissione europea ha stabilito nel 2016 che l’Irlanda aveva garantito benefici fiscali illeciti fino a 13 miliardi di euro ad Apple che si configuravano come aiuti di Stato illegali e ha chiesto di recuperarli per un periodo di 10 anni retroattivo a partire dalla prima richiesta di informazioni inviata ad Apple, avvenuta nel 2013. Dublino è stata dunque chiamata a recuperare le tasse non pagate per gli anni che vanno “dal 2013 al al 2014, fino a 13 miliardi di euro più interessi”. Per l’Europa il trattamento fiscale riservato ad Apple da Dublino ha consentito al colosso americano di evitare di pagare le tasse sui profitti generati dalle vendite all’interno del mercato unico Ue, grazie alla decisione presa dalla società di registrare tutte le vendite in Irlanda invece che nei paesi Ue dove i prodotti erano effettivamente venduti.

Sia Apple che Dublino stanno appellandosi alla sentenza: il trattamento fiscale del produttore di iPhone era, questa la linea dei ricorsi, in linea con la legge irlandese e dell’Unione europea. Apple ha tuttavia nel frattempo versato 1,5 miliardi di euro (1,76 miliardi di dollari) in un conto fiduciario istituito dal governo irlandese come prima tranche dei 13 miliardi di euro richiesti.

In una lettera al Parlamento dell’Ue pubblicata dall’eurodeputato Verde Sven Giegold, Apple ha fatto sapere di voler attendere la sentenza della Corte d’Appello europea e che non si presenterà per non pregiudicare in alcun senso l’esito del procedimetno legale, come indicato da Claire Thwaites, senior director of European government affairs di Apple. “Poiché l’appello è in corso e deve essere ascoltato alla Corte Generale non possamo partecipare a un’audienza pubblica il cui dibattito potrebbe avere un impatto negativo sull’esito della causa e su possibili ulteriori appelli”.

Lo scorso ottobre la Commissione ha dichiarato che avrebbe portato Dublino alla Corte di giustizia europea per i ritardi nel recupero delle tasse dovute da Apple. A marzo l’Irlanda si è mossa e ha nominato Amundi, BlackRock Investment Management e Goldman Sachs Asset Management per gestire il conto presso terzi in cui è detenuto il denaro di Apple.

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