Appartiene all’Italia il record europeo – negativo – di evasione Iva: con 14,6 miliardi di euro, il Belpaese vale un quarto di tutta l’Ue e il doppio della Germania (7,4 miliardi). Nel complesso, nel 2021 gli Stati membri dell’Unione hanno perso circa 61 miliardi di euro di Iva, un netto miglioramento rispetto ai 99 miliardi di euro dell’anno prima ma comunque una cifra imponente dettata da frodi, evasioni ed elusioni Iva, fallimenti non fraudolenti, errori di calcolo e insolvenze finanziarie, tra gli altri fattori.
Il dato emerge dallo studio annuale sul divario dell’Iva pubblicato dalla Commissione europea, analisi che misura la differenza tra le entrate Iva teoricamente previste e l’importo effettivamente riscosso. Secondo il report, seguono l’Italia in termini di evasione Iva la Francia (9,5 miliardi), la Romania (8,9 miliardi).
“Miglioramenti grazie a politiche nazionali mirate, ma serve la spinta Ue”
“I marcati miglioramenti nelle ultime cifre del divario Iva sono buone notizie per le finanze pubbliche in Europa – commenta il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni -. Possono essere attribuiti principalmente a misure nazionali ben mirate che sono state costantemente attuate. Ora dobbiamo dare una forte spinta anche a livello dell’Ue, il che significa attuare le nostre proposte ‘Iva nell’era digitale’, che rappresentano un vero punto di svolta in termini di accelerazione e facilitazione dell’accesso delle autorità fiscali alle informazioni sulle transazioni business-to-business. Invito gli Stati membri a trovare un rapido accordo sulle nuove misure in modo da poter ridurre ulteriormente le perdite di Iva, in particolare quelle causate da frodi criminali transfrontaliere”.
Nell’ambito delle proposte sull’Iva 2022 nell’era digitale, attualmente in discussione tra gli Stati membri in seno al Consiglio, la Commissione ha infatti presentato in particolare piani per il passaggio a un sistema di rendicontazione digitale transfrontaliero basato sulla fatturazione elettronica per i servizi business-to-business. Il nuovo sistema garantirebbe che le autorità degli Stati membri siano pienamente informate delle transazioni quasi in tempo reale, consentendo loro di affrontare immediatamente i casi di frode Iva.
Divario italiano in calo del 10,7%
In termini nominali, il divario Iva complessivo dell’Ue è diminuito di circa 38 miliardi di euro. Alcuni Stati membri come l’Italia (-10,7 punti percentuali) e la Polonia (-7,8 punti percentuali) hanno registrato riduzioni particolarmente notevoli dei rispettivi divari nazionali dell’Iva, spiega la Commissione. I divari più piccoli sono stati osservati nei Paesi Bassi (-0,2%), Finlandia (0,4%), Spagna (0,8%) ed Estonia (1,4%).
Pagamenti elettronici e acquisti online fra le cause del miglioramento
“Il rapporto – chiarisce una nota dell’Ue – mostra che le risposte politiche mirate hanno fatto la differenza, in particolare quelle relative alla digitalizzazione dei sistemi fiscali, alla rendicontazione in tempo reale delle transazioni e alla fatturazione elettronica. Allo stesso tempo, anche fattori temporanei come le misure di sostegno governativo attuate durante la pandemia di Covid-19, spesso subordinate al pagamento delle tasse, potrebbero aver avuto un ruolo nel determinare questo cambiamento positivo”.
A parte alcuni effetti specifici causati dalla pandemia di Covid-19, l’aumento senza precedenti della riscossione dell’Iva e la diminuzione del divario Iva complessivo nella maggior parte degli Stati membri “potrebbero essere spiegati da una serie di fattori – dichiara l’Ue -. In primo luogo, i pagamenti elettronici e gli acquisti online, dove il tasso di adempimento dell’Iva è generalmente molto più elevato, sono diventati sempre più popolari dopo la pandemia di Covid-19. In secondo luogo, gli Stati membri stanno raccogliendo i benefici delle misure mirate messe in atto nei loro sistemi fiscali nazionali, come i nuovi strumenti di rendicontazione digitale, il monitoraggio in tempo reale delle transazioni e i regimi di fatturazione elettronica che sono particolarmente efficaci contro le frodi penali in materia di Iva”.