Per entrare nel sito espositivo di Expo 2015 non serviranno
biglietti cartacei, ma basterà un tagliando virtuale. Sarà
caricato sullo smartphone di ciascun visitatore o su
un'apposita spilla con microchip e permetterà di interagire
con tutte le tecnologie di cui sarà dotata l'intera area:
dagli schermi multitouch agli occhiali per la "visione
estesa", dai chioschi digitali ai braccialetti per il
controllo dei propri parametri medici dei visitatori che lo
vorranno per essere assistiti dai sanitari in caso di
necessità.
Biglietti intelligenti che conterranno, per il riconoscimento del
visitatore all'ingresso, i suoi parametri biometrici oltre a
una serie di informazioni sulle sue preferenze in modo da potergli
offrire un itinerario tagliato su misura, anche in base ai flussi
della giornata, in modo da rendere la visita più piacevole
possibile. E' questo lo scenario tracciato da Valerio
Zingarelli, direttore della divisione tecnologie della società
Expo 2015, durante l'International Participants Meeting in
corso a Villa Erba.
Uno scenario da Grande Fratello buono che però, hanno subito
precisato gli organizzatori per fronteggiare i mormorii della
platea di 672 delegati, sarà solo uno strumento e non il fine
dell'Esposizione universale. L'Expo di Milano, per quanto
ricca di contenuti hi-tech inediti e pronti per essere lanciati sul
mercato subito dopo, non sarà infatti una fiera della tecnologia.
L'obiettivo è e resta quello di stimolare un grande dibattito
mondiale sul tema "Nutrire il Pianeta, energia per la
vita".
A differenza di Shanghai, grande cinque volte tanto, il sito
dell'edizione milanese sarà "un piccolo villaggio
intelligente" e l'obiettivo è quello di fare dei
visitatori i suoi cittadini. L'incubo degli organizzatori sono
invece le code, che nell'edizione cinese del 2010 hanno
inchiodato ogni giorno migliaia di persone sotto il sole in attesa
di entrare nei padiglioni. Per evitarlo si cercherà anzitutto,
grazie alla tecnologia, di diffondere al massimo le prenotazioni e
poi di rendere l'attesa stessa una parte della visita con
eventi di intrattenimento. La visita inizierà però molto prima
dell'arrivo a Milano con una "cyber Expo" in 3D.
Quanto ai padiglioni nazionali saranno collegati via satellite e in
due direzioni con i Paesi d'origine.
Tutto questo sarà possibile grazie a una "nuvola di
tecnologie abilitanti" che saranno sviluppate "dalle
migliori aziende, dalle migliori università e dai migliori centri
di ricerca" del mondo". Tutte applicazioni nuove, ma
niente "prototipi da fantascienza", perché dovranno
subito dopo essere venduti sul mercato dalle aziende anche per
ripagare gli investimenti. Il primo grande accordo è stato già
firmato con Telecom Italia, ma ne seguiranno altri quattro entro
l'anno.