SCENARI

Export digitale, Pmi europee in affanno: solo la metà è pronta

Lo rileva una ricerca di Alibaba secondo cui trasporti, risorse, regolamentazione sono i fattori principali che limitano lo sviluppo

Pubblicato il 07 Lug 2021

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Molte aziende dell’Unione Europea si sono adattate alle sfide imposte dalla pandemia e hanno scoperto l’importanza vitale di essere presenti online, oltre alla capacità di trovare clienti in nuovi mercati in tutto il mondo. Quelle che non lo fanno, rischiano di rimanere indietro. Questo è il risultato della nuova ricerca di Alibaba Group in collaborazione con YouGov che rivela un divario nell’export in Europa.  

Poco più della metà (52%) delle piccole e medie imprese dell’Unione Europea esporta ora a livello internazionale (il 73% di coloro che esportano lo fa), principalmente verso altri Stati membri dell’Ue. Tra queste aziende, più della metà (54%) afferma che l’esportazione è essenziale o significativa per la sopravvivenza del loro business.

 Dai risultati è emerso che, mentre ci sono chiaramente alcuni “vincitori” tra le piccole e medie imprese in termini di export digitale, molte aziende non stanno attualmente approfittando dell’opportunità di commercio digitale a livello globale, nonostante la persistente domanda di prodotti europei di alta qualità e a buon prezzo.

 Per molte piccole imprese dell’Ue (48% delle Pmi), le sfide strutturali sono la causa della mancanza di opportunità di export internazionale. Quasi 1 impresa su 5 sostiene che i costi di trasporto (19%) o la mancanza di personale e risorse (18%) le trattengono dall’esportare, mentre il 15% ha espresso preoccupazione per la regolamentazione prevista per l’esportazione verso altri mercati. 

Inoltre, quasi la metà (42%) delle Pmi intervistate ritiene che ridurre la burocrazia transfrontaliera sarebbe l’azione più utile che i governi potrebbero attuare per aiutarle a vendere a livello internazionale. La stessa opinione è ancora più frequente (48%) tra coloro che già esportano all’estero.

 Le piccole e medie imprese europee lungimiranti comprendono che un export di successo non deve necessariamente comportare alti investimenti iniziali nei mercati esteri. Più dell’80% delle Pmi dell’Ue che vendono a livello internazionale hanno infatti dichiarato che i marketplace online rendono l’esportazione molto più facile rispetto all’uso di siti web localizzati.

 Le imprese italiane e il loro modo di esportare

Tra le aziende italiane intervistate che vendono prodotti o servizi a livello internazionale, il 60% ha esportato in uno dei 27 paesi membri dell’UE, il 32% negli Usa e il 21% in Cina. 

Questi dati sono di buon auspicio per una sana ripresa economica, che potrebbe essere ulteriormente favorita se le barriere che le aziende considerano un freno alle loro strategie di esportazione venissero eliminate. Tra i principali ostacoli evidenziati dalle Pmi che non vendono ancora prodotti o servizi a livello internazionale, il trasporto di beni e servizi (24%), complicazioni e ritardi dovuti al Covid (20%), mancanza di personale e risorse e la difficoltà di comprensione della regolamentazione locale (19%).

 Indipendentemente dal fatto che attualmente vendano a livello internazionale, il 39% delle aziende coinvolte ha sottolineato che un’azione utile sarebbe la riduzione delle pratiche burocratiche e della documentazione transfrontaliera, seguita dalla fornitura di assistenza finanziaria per la creazione di negozi online, oltre a rendere i pagamenti transfrontalieri più facili e accessibili (35%).

 “Da quando Alibaba ha iniziato ad operare nel nostro mercato abbiamo sempre perseguito un dialogo aperto e collaborativo con il Governo Nazionale, le autorità locali e le associazioni di categoria per aiutare le imprese locali a trarre vantaggio dall’export” ha commentato Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager di Alibaba Group Southern Europe. “Ci poniamo come facilitatori tra enti e aziende tramite accordi strategici come quello siglato con Ice e creiamo iniziative significative per supportare i marchi italiani che esportano. Tra queste sicuramente è importante citare l’Alibaba Entrepreneur Masterclass, che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere più di 200 Imprenditori, italiani e spagnoli, per sei settimane formandoli sulle logiche della trasformazione digitale che sta avvenendo in Cina e su come possono sfruttare questi trend per il loro business. Continueremo a perseguire i nostri obiettivi nel collaborare a livello locale per un successo globale”.

Alla richiesta di un parere su marketplace e pagamenti digitali, l’89% delle imprese italiane ha concordato nel dire che i marketplace online rendono molto più facile vendere a livello internazionale e il 62% ha riferito che i metodi di pagamento digitali sono molto importanti. Queste evidenze collocano l’Italia al primo posto tra i Paesi intervistati, seguita da Francia e Spagna con il 51% delle imprese che considera i pagamenti digitali essenziali. 

Il quadro che emerge da questa indagine mostra che se le imprese italiane avessero meno barriere all’esportazione dei loro beni e servizi, potrebbero beneficiare molto di più dei vantaggi dell’internazionalizzazione.

 

 

 

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