Il mercato azionario mantiene i fari puntati sul futuro di Inwit, di cui Telecom Italia ha deciso di cedere il pacchetto di controllo. Oggi le azioni sono arrivate, in controtendenza rispetto al resto del listino, a toccare il +1%, un segnale d’attenzione rispetto a ciò che si muove attorno all’azienda e ai pretendenti interessati a rilevarne il controllo. Tra questi è sceso in pista il fondo F2i, come ha dichiarato al Sole24Ore l’amministratore delegato Renato Ravanelli: “Siamo molto attenti. Una possibile alleanza con Cellnex? Con gli spagnoli il dialogo è molto forte e positivo”.
Nei giorni scorsi aveva ufficializzato il proprio interesse per il dossier anche Ei Towers: “Quando il processo partirà Ei Towers valuterà con estrema attenzione l’operazione e bilancerà gli aspetti strategici con quelli finanziari”, aveva detto l’Ad Guido Barbieri agli analisti durante la presentazione dei conti del terzo trimestre.
Telecom Italia detiene oggi il 60% di Inwit, società che riunisce 11.500 torri, e ora vuole ridurre l’impegno nel capitale, eventualmente cedendo anche io controllo della società. L’inizio dell’asta, coordinata da Deutsche Bank, è previsto entro novembre a meno di ritardi che potrebbero essere causati dall’ingresso in Telecom di Xavier Niel, e dalle decisioni dell’ultimo cda Telecom, che ha proposto ai soci la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie. Il dossier torri infatti potrebbe arrivare sul tavolo dell’assemblea straordinaria dei soci Telecom di metà dicembre, convocata per approvare la conversione.
La valutazione di Inwit in Borsa è di 2,7 miliardi, e se Telecom decidesse di venderne metà della sua quota, chi volesse comprare dovrebbe offrire quindi 800 milioni, più – probabilmente – un premio. Un affare che rientra nel campo di quelli che Ei Towers, reduce di un tentativo di scalata senza successo a Rai Way, è disponibile a considerare con attenzione, per un investimenti che i rumor ipotizzano attorno agli 860 milioni.