Il ceo di Facebook Mark Zuckerberg incontrerà il 17 febbraio la commissaria europea al Digitale e all’Antitrust Margrethe Vestager in vista della presentazione da parte della Commissione europea delle nuove regole per le piattaforme Internet. Lo riporta Reuters. II piano di azione che Bruxelles presenterà il prossimo 19 febbraio (la cui bozza è stata anticipata da CorCom) è focalizzato in particolar modo sullo sviluppo delle reti a banda ultralarga – 5G in primis – e sulla tassazione dei colossi del web.
Oltre alla Vestager, Zuckerberg incontrerà il commissario al Mercato interno Thierry Breton e la commissaria alla Giustizia Vera Jourova.
Zuck discuterà della nuova regulation per Internet
Facebook ha confermato che il suo ceo verrà in Europa per partecipare alla Munich Security Conference e per “incontrarsi con decisori europei a Bruxelles per discutere un nuovo quadro regolatorio e una nuova regulation per Internet”.
L’ultima visita ufficiale di Zuckerberg a Bruxelles risale al 2018 quando il fondatore di Facebook ha incontrato i deputati del Parlamento europeo per rispondere alle domande sul caso Cambridge Analytica, la società di marketing politico che, tramite una app sul social media, era riuscita a sottrarre indebitamente i dati di 2,7 milioni di utenti europei di Facebook.
A dicembre dello stesso anno gli euro-deputati, con una risoluzione non legislativa, hanno stabilito di chiedere a Facebook di consentire agli organi dell’Ue di effettuare un audit completo per valutare il livello di protezione e sicurezza dei dati personali degli utenti. I deputati affermano che con lo scandalo Cambridge Analytica Facebook non solo ha violato la fiducia dei cittadini, “ma anche il diritto dell’Ue” e raccomandano a Facebook di modificare la propria piattaforma per conformarsi alla normativa comunitaria in materia di protezione dei dati.
Bruxelles vuole regole più adatte all’era digitale
Il piano di azione che la Commissione europea presenterà il 19 febbraio mira a rendere l’Europa leader nell’economia digitale.
Per aumentare la competitività de Vecchio Continente “l’arma” sarà la regolamentazione sulla concorrenza. “È importante – si legge nel testo che CorCom è in grado di anticipare – che le regole antitrust siano adatte a un mondo che sta cambiando sempre più rapidamente e sempre più in ottica digitale”.
Si punta a creare un ecosistema basato su tre pilastri: tecnologie per le persone, economia digitale equa e sostenibile e società digitale sostenibile. La Commissione ricorda che, a tale scopo, è attualmente in fase di “revisione il complesso delle regole antitrust per valutare se queste siano ancora idonee” a normare l’economia digitale. Il predominio dei servizi online e il sussistere di pratiche anticoncorrenziali – spiega la Ue nel documento – non sono dovuti alla mancanza di norme ma piuttosto dalla difficoltà di farle rispettare in uno spazio digitale troppo opaco”. “Questa situazione deve cambiare – avvisa la Ue – Applicheremo rigorosamente le regole esistenti e le aggiorneremo laddove necessario per adattarle all’era digitale”.
La comunicazione richiama l’attenzione sulle azioni che verranno messe in campo a medio termine a cominciare dalla presentazione di un libro bianco sull’AI fino alla definizione di una nuova cornice normativa per la governance dei dati, passando per un piano contro le fake news e, naturalmente, la web tax.
La Commissione focalizza l’attenzione sul ruolo della tassazione per promuovere l’economia digitale e, dunque, la necessità di disegnare un quadro adeguato. Alcune aziende tecnologiche – rileva la Commissione – hanno un approccio ‘winner-takes-it-all’ ovvero ricevono la maggior parte dei ricavi sul valore creato nella data economy. “Ma tali entrate spesso non sono tassate dove sono state generate, distorcendo così la concorrenza e minando la base imponibile di una società – si legge – È inaccettabile che alcune società paghino le tasse e altre no”. In questo contesto la Ue annuncia che verrà presentata una proposta di tassazione digitale anche se resta auspicabile che la questione venga risolta a livello Ocse.
Per quanto riguarda le tecnologie mobili di prossima generazione, la Commissione afferma che “l’Europa deve diventare il continente meglio collegato al mondo, connesso con reti sicure in fibra e 5G”. Bruxelles punta ad accelerare la connettività ultraveloce in Europa, “attraverso una revisione della direttiva sulla riduzione dei costi della banda larga, un piano d’azione aggiornato su 5G e 6G e un nuovo programma di politica dello spettro entro il 2021”.