STRATEGIE

Facebook “a lavoro”, Zuckerberg pensa a un social per l’ufficio

Un team di ingegneri di Menlo Park con base a Londra è impegnato nella messa a punto di una nuova versione della piattaforma pensata ad hoc per mettere in contatto e favorire la cooperazione tra professionisti. Si punta alla competizione con Linkedin

Pubblicato il 17 Nov 2014

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Facebook at work. Non si tratta di una constatazione, bensì di un progetto: Mark Zuckerberg e il suo team starebbero lavorando ad una nuova versione del celebre social network, concepita per gli ambienti di lavoro. Facebook at work dovrebbe porsi l’obiettivo di mettere in contatto professionisti, favorire la cooperazione sui documenti su Google Docs e Microsoft office, consentire le chat tra colleghi.

Secondo il Financial Times Facebook at Work dovrebbe avere lo stesso aspetto del Facebook standard e farà uso delle news feed e dei gruppi per consentire agli utenti di rimanere in contatto con i colleghi, anche se ci sarà la possibilità di separare il proprio profilo personale da quello di lavoro. Questo per evitare che i dipendenti perdano tempo durante le ore lavorative, come dimostra il fatto che molte società hanno bloccato la possibilità di usare i social network dai computer aziendali. Comunicazione interne all’azienda e dati sensibili saranno assolutamente sicuri e riservati ai soli interessati.

Secondo indiscrezioni, del progetto si sarebbe discusso a lungo a Menlo Park e a lavorarci ci sarebbe un team di ingegneri con base a Londra. L’idea sarebbe dunque quella di sfidare soprattutto Linkedin (ma anche Microsoft e Google), che conta 200 milioni di utenti (Facebook ne ha 1.3 miliardi) e potrebbe dare il via a una serie di accordi con le più grandi società e multinazionali. La nuova rete sociale di Facebook non è una vera e propria novità, almeno per i dipendenti di Mark Zuckerberg, che già utilizzano Facebook sul luogo di lavoro come una piattaforma per la comunicazione all’interno della Società già dallo scorso anno, secondo le fonti contattate dal quotidiano Financial Times.

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