I gemelli Winklevoss, Cameron e Tyler, devono rassegnarsi: Facebook
rimane di proprietà di Mark Zuckerberg. I due campioni di
canottaggio non potranno pretendere più di quanto ottenuto nel
2008.
Cameron e Tyler Winklevoss, ritratti nel film di David Fincher
“The social network” come inamidati, ricchi e rigidi ragazzi
appartenenti ad un mondo dove l’onore e l’etichetta sono
fondamentali, nel 2008 avevano patteggiato con il “nerd”
Zuckerberg, accusato di aver loro rubato l’idea ai tempi di
Harvard. La somma stabilita fu di 20 milioni di dollari in contanti
e 45 milioni in azioni Facebook.
I gemelli sono tornati alla carica quando il social network è
stato valutato 50 miliardi di dollari, affermando di essere stati
ingannati sul valore reale di Facebook e di aver quindi ricevuto
una somma troppo bassa.
Ma i tre giudici della Corte d’Appello Federale di San Francisco
hanno dato loro torto. La valutazione eseguita sulle azioni al
momento del patteggiamento, dicono, era corretta, dando dunque
all’accordo validità ed esecutività definitive.
Ora ai Winklevoss non rimane che vincere la sfida delle Olimpiadi.
Dopo essere arrivati sesti nella finale di canottaggio a Pechino
2008, puntano a vincere a Londra 2012.
Le sfide giudiziarie del ventisettenne Ceo non sono finite. Ora
reclama metà del valore del sito il newyorkese Paul Ceglia che
afferma di aver siglato un accordo con Zuckerberg in seguito al
versamento di 2mila dollari per sviluppare Facebook quando era
ancora in fase embrionale. Ceglia torna alla carica forte
dell’assistenza del potente studio legale Dla Piper dopo aver
perso la causa lo scorso anno. Sembra che abbia un asso nella
manica: una decina di email scambiate con Zuckerberg: potrebbero
valere 25 miliardi di dollari.