Nonostante la crescita degli utili abbia rallentato e la pubblicità abbia segnato una frenata, il titolo di Facebook è arrivato a guadagnare nelle contrattazioni Afterhours della Borsa di New York fino a superare il 10%, grazie ai “segnali di stabilizzazione” che sono arrivati dai primi dati disponibili sul mese di aprile, e a una crescita sostenuta degli utenti medi giornalieri, che rispetto al primo trimestre 2019 sono cresciuti dell’11% arrivando a toccare quota 1,73 miliardi. Considerando invece tutte le app della galassia Facebook, gli utenti medi sono aumentati da 2,89 miliardi del periodo gennaio-marzo dello scorso anno a 2,99 miliardi.
Qualche scricchiolio è arrivato dagli utili, che sono cresciuti a 4,9 miliardi di dollari – pari a 1,71 dollari per azione (erano a 2,43 miliardi, 0,81 dollari per azione, nel primo trimestre 2019), mentre il fatturato è salito a 17,74 miliardi di dollari rispetto ai 15,08 dell’anno precedente. Il dato degli utili è così risultato al di sotto delle attese degli analisti, che si aspettavano per il primo trimestre 2020 una crescita a 1,74 dollari per azione.
L’altra nota preoccupante per il social network fondato da Mark Zuckerberg è quella che arriva dal mercato della pubblicità, in cui nel primo trimestre del 2020 si è registrato un deciso calo della domanda focalizzato soprattutto nelle ultime tre settimane del trimestre, quando negli Stati Uniti è stato imposto il lockdown per arginare il contagio da Coronavirus. Ma la situazione – secondo l’analisi di Facebook, avrebbe dato segnali di stabilizzazione già nei primi giorni di aprile, anche se l’azienda non ha fornito una guidance per i ricavi che si attende dal secondo trimestre.
Durante una conference call con gli analisti il ceo della società, Mark Zuckerberg, ha sottolineato come la pandemia e il lockdown in tutto il mondo stiano portando a una sempre maggiore diffusione di nuovi strumenti di comunicazione, come le app per le videochiamate e le chat di gruppo. Gli streaming live, che prima della diffusione del virus venivano utilizzati soltanto per la trasmissione di eventi, sono ora utilizzati dagli insegnati, professionisti dell’intrattenimento e istituzioni religiose per classi virtuali, conserti e funzioni, ha proseguito Zuckergberg. Secondo le stime del fondatore di Facebook sono oggi più di 800 milioni le persone che utilizzano i servizi di streaming live ogni giorno. Zuckerberg ha concluso sottolineando che gli effetti della diffusione del virus sull’azienda sono stati significativi, e ha espresso preoccupazione sul fatto che l’emergenza sanitaria ed economica potrebbe protrarsi oltre le aspettative se la riapertura sarà troppo rapida e il contagio non sarà ridotto a percentuali minime.