Facebook, in Italia vietato a un dipendente su due

Secondo il Cisco Connected Report il 52% dei lavoratori non è autorizzato ad accedere al social network. E il 64% chiede un allentamento delle restrizioni

Pubblicato il 09 Nov 2010

Alle aziende italiane Facebook piace poco, almeno quando si tratta
di farlo usare ai dipendenti. Secondo il Cisco Connected World
Report il 52% dei lavoratori non ha l'autorizzazione ad
utilizzarlo e il 36% non può accedere a Twitter. Limitato anche
l'uso dell' Istant Messaging: oltre un dipendente su
quattro non lo può utilizzare sul posto di lavoro o con
dispositivi aziendali e il 26% ha delle limitazioni sull’invio di
e-mail personali da dispositivi aziendali e durante le ore
lavorative.

Due dipendenti su tre (64%) ritengono che il loro team IT e le loro
aziende dovrebbero allentare le restrizioni e consentire l'uso
dei social media sia durante le ore di lavoro sia con i dispositivi
aziendali, citando l'equilibrio vita-lavoro come una delle
principali motivazioni, in particolare perché molti di loro
possono lavorare in mobilità, senza limitazioni e aumentando le
ore di lavoro e i risultati.

Limitato è inoltre l’utilizzo dei dispositivi personali come
iPad e iPhone è limitato. Al 24% dei lavoratori non è permesso
utilizzare il proprio iPod al lavoro e al 23% l'uso a lavoro di
dispositivi personali come i notebook o i telefonini. La maggior
parte degli impiegati (66%) ritiene che dovrebbero essere in grado
di connettersi gratuitamente con qualsiasi dispositivo in dotazione
– personale o aziendale – e accedere alle applicazioni e alle
informazioni di cui hanno bisogno durante tutta la giornata.

Lo studio ha inoltre fatto il punto sulla percezione che i
dipendenti hanno delle policy IT delle aziende. Stando ai dati,
oltre due terzi è convinto che le policy IT attuate dalle aziende
per cui lavorano possano essere migliorate, e almeno due su cinque
(il 41%) hanno dichiarato di violarle per poter soddisfare le
proprie esigenze di comunicazione.

Lo studio rivela che mentre la maggior parte delle aziende (83%) ha
delle policy IT, circa un dipendente su quattro (26%) a livello
italiano non è al corrente della loro esistenza. Un ulteriore 26%
ha riferito che la propria azienda non ha attuato policy in materia
di un utilizzo dei dispositivi. Più della metà degli intervistati
non ha idea di quelle che sono le policy IT relative all’utilizzo
dei dispositivi o non è al corrente delle loro esistenza.
Tra i dipendenti che hanno dichiarato di conoscere le policy IT
aziendali, il 35% afferma che il dipartimento IT non fornisce
spiegazioni né chiarimenti sul perché tali policy siano state
attuate, cosa che può portare a una maggiore apatia,
incomprensione e conformità selettiva.

Tra i lavoratori che invece conoscono le policy IT, circa due su
tre pensano che potrebbe essere apportato qualche miglioramento e
sono convinti che le policy debbano essere aggiornate per
riflettere le reali esigenze e stili di lavoro, trovando ad esempio
un compromesso accettabile tra l’utilizzo dei dispositivi, dei
social media. della mobilità e della flessibilità lavorativa.
Il 22% tra quelli che trasgrediscono le strategie IT affermano di
farlo perché hanno bisogno di specifici programmi e applicazioni
per portare a termine la propria attività. Il 17% ha infine
affermato di non rispettare le policy perché è convinto che la
propria azienda o dipartimento IT non le faranno applicare.
Questa ricerca porta alla luce una questione aperta in
molte aziende a livello globale – spiega il report – ovvero la
necessità di riesaminare e aggiornare le policy IT per allinearle
con la realtà, sempre più diffusa, di una forza lavoro più
esigente e desiderosa di essere connessa ovunque, in qualsiasi
momento e con qualsiasi dispositivo, nonché di condividere
qualsiasi informazione della propria vita lavorativa e
personale.

“Mentre la maggior parte delle aziende possiede delle policy IT,
i dipendenti non sempre ne sono consapevoli o sono informati su di
esse. Per quei dipendenti che ne sono al corrente, le policy non
sempre sono considerate aggiornate o adeguate alle reali esigenze
di business e di stile di vita, e di conseguenza vengono infrant –
spiega Nasrin Rezai, senior director, Cisco Security-.. Il Cisco
Connected World Report evidenzia la discrepanza tra IT, dipendenti,
e policy. Dal momento che la forza lavoro è sempre più
distribuita e la consumerizzazione dell’IT è ormai un fatto
assodato nella vita di tutti i giorni, diventa critica
l'importanza di aggiornare le policy rendendole adatte a
soddisfare le esigenze dei dipendenti, controbilanciando al
contempo i rischi per la sicurezza”.

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