Facebook si prepara a lanciare la sua risposta a TikTok. Si chiama Reels, come le bobine della pellicola cinematografica o delle audiocassette, e funzionerà attraverso Instagram (il social fotografico sempre di proprietà di Facebook). Reels permetterà agli utenti di registrare clip video di 15 secondi che utilizzano come base un ampio catalogo di musica commerciale licenziata da Facebook.
Il lancio, che secondo indiscrezioni raccolte dalla stampa americana avverrà nelle prossime settimane, toccherà 50 Paesi tra i quali l’Italia e ovviamente gli Usa. Facebook è al lavoro da più di un anno su questo prodotto, mentre il concorrente TikTok sta affrontando un controllo molto severo da parte di Washington sulle modalità di gestione dei dati degli utenti, acuito dalle tensioni commerciali e politiche tra Stati Uniti e Cina.
Le funzionalità e il modo di uso di Reels è sostanzialmente uguale a quello di TikTok, e sostanzialmente cerca di stimolare la creazione di contenuti virali che attirino l’attenzione e fidelizzino il pubblico, aumentandone l’uso dell’app per accumulare più dati da monetizzare con gli inserzionisti.
Reels ha già debuttato a novembre, in Brasile, e poi il mese scorso Facebook ha cominciato a renderlo disponibile anche in Francia e Germania. Il lancio in India invece è avvenuto pochi giorni fa, letteralmente a poche ore di distanza dal divieto del governo indiano a usare TikTok e altre 50 app cinesi a causa di ragioni di privacy e sicurezza.
Adesso è la volta del lancio in altri 50 Paesi, inclusi gli Usa, la Gran Bretagna, il Giappone, il Messico e con tutta probabilità anche l’Italia. Gli utenti potranno accedere alla funzione di Reels da dentro Instagram, dove sarà disponibile un nuovo bottone che permette di registrare i Reels e postarli come Instagram Stories.
Il nuovo servizio potrebbe dare a Facebook la possibilità di riprendere il passo e allungare la distanza rispetto a un nutrito gruppo di rivali che cercano da più lati di competere con l’azienda in settori diversi. Facebook ha più di tre miliardi di utenti spalmati attraverso i suoi vari servizi, dal social a Instagram sino a WhatsApp. Non è la prima volta tuttavia che Facebook cerca di scrollarsi di dosso la competizione riproducendo nelle sue app i loro servizi. Ad esempio, le stesse Storie di Instagram sono molto simili alla funzionalità di Snapchat.
“Siamo in un mercato – ha detto Adam Mosseri, a capo di Instagram, relativamente all'”omaggio” a SnapChat – in cui dobbiamo essere capaci di ammettere se qualcun altro ha fatto qualcosa di fantastico e cercare di imparare”.
Invece, TikTok è cresciuto molto velocemente soprattutto tra giovani e la sua popolarità è forse impossibile da bloccare negli Usa senza l’intervento del governo statunitense. TikTok ha più di 30 milioni di utenti attivi e ha sostanzialmente catturato l’immaginario. Nei mesi scorsi il governo americano si è sempre più preoccupato dell’idea che TikTok, di proprietà della cinese ByteDance, potesse violare la privacy dei suoi utenti e condividere i dati con il governo cinese. TikTok ha sempre negato l’accusa e non è chiaro se questo rischio sia effettivamente possibile o no: TikTok non opera nella Cina continentale, ad esempio, ed ha abbandonato Hong Kong da pochi giorni a causa della nuova legge sulla sicurezza che lo vincolerebbe alle autorità cinesi.
Nel frattempo la Casa bianca sta valutando se vietare l’uso di TikTok negli Usa o costringere ByteDance a vendere il servizio a un’azienda non cinese.