Facebook ha scelto il Nasdaq Stock Market. Il social network ha scelto il listino dei titoli tecnologici per la sua quotazione, la stessa piazza scelta Apple e Google. Il Nasdaq compete in modo agguerrito con la New York Stock Exchange e la concorrenza si intensificata con la recente ondata di offerte pubbliche di vendita di società web come LinkedIn e Groupon, Pandora Media e Renren.
Per il Nasdaq, che stato sempre in vantaggio nella valutazione delle opzioni, una grande vittoria, anche in vista di future quotazioni. L’Opv di Facebook, prevista per maggio, potrebbe raccogliere dieci miliardi di dollari, valutando la compagnia cento miliardi; la pi importante da quella di Google, nel 2004. La promozione non un problema: Facebook abbastanza nota da vendersi da sola. La competizione col gruppo Nyse per il primato nella Silicon Valley iniziata vent’anni fa, quando il Nasdaq aprì un ufficio a San Jose; negli ultimi anni Nyse ha rafforzato la sua presenza nell’area. L’anno scorso stato un anno record per le quotazioni dei social media, da Angie’s List a Zynga; quest’anno dovrebbe toccare a quelle di GlamMedia, Kayak Software e LivingSocial. Le compagnie pagano tariffe annuali per essere quotate, alle quali si aggiungono il commercio di dati e i servizi accessori. Una società può arrivare a pagare 500 mila dollari all’anno alla Borsa di New York e 100 mila al Nasdaq.
Nel 2011 i servizi di quotazione ed emissione hanno portato nelle casse del listino tecnologico circa 372 milioni di dollari, il 22 per cento delle entrate. Dall’inizio dell’anno la New York Stock Exchange ha gestito 24 offerte pubbliche di vendita, raccogliendo 4,9 miliardi, il Nasdaq sedici per complessivi 1,3 miliardi; il totale dell’anno scorso di 28 miliardi e 9,3 miliardi rispettivamente.