LA PROVA

Facebook, test positivi per Aquila: fornire Internet coi droni non è un miraggio

Il velivolo solare è stato in quota ben oltre il tempo minimo richiesto dalla prova, consumando quanto un microonde. Obiettivo: connettere a banda larga mobile le aree più svantaggiate del pianeta

Pubblicato il 22 Lug 2016

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Primo successo per i test di Aquila, il drone a energia solare con cui Facebook vuole portare Internet nelle aree più svantaggiate del mondo. La prova di volo del veivolo dall’apertura alare superiore a quella di un Boeing 737, ma dal peso pari a un terzo di un’auto elettrica, è stato il primo di una serie di test cosiddetti funzionali, pensati per verificare i modelli operativi e la struttura complessiva di Aquila.

Durante il volo a bassa quota, l’aereo solare è rimasto in quota per 96 minuti, ossia più del triplo del tempo minimo previsto per questa missione. Facebook ha inoltre potuto raccogliere dati utili. Alla quota di crociera di 2.150 piedi, Aquila ha consumato pochissima potenza: 2mila watt, vale a dire il consumo medio di un asciugacapelli o un forno a microonde. Il veivolo progettato da Facebook verrà utilizzato per connettere 1,6 miliardi di persone che oggi non hanno accesso alle reti mobili a banda larga.

È pensato per volare a un’altitudine tra i 60mila e i 90mila piedi per 90 giorni consecutivi consumando 5mila watt di potenza. Da quell’altezza ogni drone potrà fornire connessioni a Internet sulla terraferma in un’area dal diametro di quasi 100 chilometri, attraverso comunicazioni laser e sistemi a onde millimetriche. Il velivolo rientra nell’iniziativa Internet.org con cui la società di Mark Zuckerberg punta a connettere il mondo attraverso la costruzione di nuove tecnologie come aerei, satelliti e sistemi di comunicazione wireless.

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