Facebook è inaccessibile in Cina dal 2009, ma Mark Zuckerberg non rinuncia a corteggiare, anche personalmente, un mercato che potrebbe essere un terreno di conquista immenso per il suo social network. Così ieri il fondatore di Facebook ha parlato agli per più di mezz’ora studenti riuniti nell’aula magna dell’università di Tsinghua, sfoderando intere frasi in mandarino e rispondendo alle domande dei ragazzi.
“Imparare la lingua mi aiuta a capire la cultura. E poi, io amo le sfide”, ha detto in cinese il trentenne, con qualche esitazione nell’ accento. Poi ha accettato di rispondere a semplici
domande, come il suo colore preferito (“Il blu, come il logo Facebook”), il suo piatto cinese favorito o quelle sulla famiglia di sua moglie, Priscilla Chan.
In seguito Zuckerberg ha risposto anche a domande più complesse, come quelle sulla filosofia del social network: “La cosa più importante è non abbassare le braccia – ha detto – e credere nella sua missione”.
Il fondatore di Facebook si è anche soffermato a parlare delle eccellenze nell’innovazione della Cina, “dove operano – ha detto – alcune aziende fra le più innovative al mondo”, tra le quali Zuckerberg ha citato il gigante dell’e-commerce Alibaba o ancora i produttori di smartphone, Xiaomi.
In Cina Facebook è inaccessibile dal 2009, come anche Twitter, YouTube e Instagram. Ma i vertici del social network non perdono occasione per tentare di ammorbidire la censura e stabilire legami con Pechino: di questa strategia fa parte anche la scelta di partecipare a conferenze, come in questo caso, e dialogare con manager delle aziende e l’estabilishment cinese. In questo quadro, proprio all’inizio della settimana risale la nomina di Mark Zuckerberg come membro del Consiglio di amministrazione della School of Economics and Management dell’università di Tsinghua.