Integrare le competenze sull’efficientamento energetico con quelle più strettamente “digitali” è un valore aggiunto per una società che opera nel campo del Facility Management, perché porta all’interno dell’azienda un know-how sempre al passo con i tempi, consentendo al management e al personale di affrontare le sfide del futuro.
Attraverso l’integrazione di queste skill sarà possibile, ad esempio, portare il valore aggiunto dell’intelligenza artificiale nel campo del servizi integrati, aprendo nuove prospettive nel settore. A dimostrarlo è Medinok, società con base a Casoria, in provincia di Napoli, ma con sedi distribuite in tutto il Sud Italia, entrata a far parte del gruppo Telebit nel 2022. Proprio grazie a questa acquisizione, Telebit, già particolarmente forte e radicata nel Centro-Nord del Paese, ha fatto il salto di qualità per diventare una società presente su tutto il territorio nazionale.
Medinok, con i suoi 90 milioni di euro di fatturato e circa 500 dipendenti, è una realtà specializzata nella fornitura di servizi nell’ambito dell’impiantistica per telecomunicazioni, e vanta un team dedicato al Facility Management di supporto ad alcuni grandi gruppi nazionali delle tlc e dell’Ict.
Esg e facility management
Uno dei grandi temi che coinvolgono il mondo del Facility, in questa fase storica, è il contributo che la gestione delle strutture può dare al raggiungimento degli obiettivi Esg delle aziende, guardando contemporaneamente all’efficientamento energetico, quindi al contenimento dei costi e al miglioramento delle performance ambientali, con l’abbattimento delle emissioni di Co2. Questi sono temi rilevanti per le aziende quotate, chiamate a essere compliant alle normative nazionali e internazionali, oltre che al raggiungimento di obiettivi in campo ambientale.
Per centrare i target possono dare un contributo importante, ad esempio, tecnologie che sono in grado di attivare gli impianti di illuminazione o riscaldamento soltanto in presenza di persone, adeguandosi al meglio alle condizioni climatiche e di luminosità dell’ambiente, oppure l’implementazione sensoristica nelle stazioni radio base in grado di percepire se gli ambienti sono chiusi correttamente e se la climatizzazione funziona regolarmente, senza sprechi dovuti a dispersione di calore.
“Le emissioni di Co2 sono principalmente subordinate alle fonti di energia da cui ogni azienda si approvvigiona – spiega Pierluigi Pastore, amministratore delegato di Medinok e membro del consiglio d’amministrazione di Telebit – Nei nostri modelli di offerta introduciamo l’impiego delle energie rinnovabili, in primis del fotovoltaico, ma siamo impegnati anche nel campo dell’idrogeno e abbiniamo questo aspetto alla nostra forte competenza in abito digitale per le telecomunicazioni.
Proponiamo così soluzioni e tecnologie smart, alcune delle quali proprietarie, che grazie a software e all’utilizzo dell’Internet of Things aiutano a gestire razionalmente gli spazi e i consumi energetici. È un approccio apprezzato dai nostri clienti, primarie società corporate, quotate, che si presentano ai loro stakeholder evidenziando il loro impegno relativamente ai temi di sostenibilità e più in generale in ambito Esg”.
La sfida delle telecomunicazioni
Medinok si è trovata a operare nel campo del contenimento dei consumi energetici nel settore delle Tlc, il più energivoro in Italia dopo quello ferroviario: “È stato per noi un terreno di prova molto sfidante – sottolinea Pastore – soprattutto nel periodo in cui la crescita incontrollata dei prezzi sul mercato dell’energia si è rivelata una vera e propria emergenza per gli operatori. Le soluzioni che abbiamo offerto hanno seguito due direttrici principali: da una parte i progetti a lungo termine, con proposte di cambiamenti importanti che necesstitano di tempi di preparazione e avviamento più lunghi, dall’altra interventi più semplici e immediati. Molto spesso, infatti, è possibile ottenere un risparmio energetico seguendo semplicemente comportamenti quotidiani specifici, o implementando piccole applicazioni tecnologiche di servizio”.
L’intelligenza artificiale per il Facility Management
Oltre alle azioni immediate, Medinok è impegnata nelle attività di ricerca e sviluppo, anche insieme a università e centri di ricerca, con cui ha formalizzato accordi di collaborazione sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale ambito facility.
“Attorno a questo tema percepiamo l’attenzione dei clienti, anche se la tecnologia non è ancora matura al 100%. Ma credo che a partire dal 2026 assisteremo a un vero e proprio boom delle applicazioni dell’AI anche nel nostro settore e vogliamo farci trovare pronti.
Insieme alle università stiamo studiando modelli algoritmici che ci aiuteranno, ad esempio, nella gestione predittiva dei guasti e delle manutenzioni, oltre a modelli di previsione sullo stato di usura delle apparecchiature a seconda di una serie di parametri puntuali. Questo ci consentirà di migliorare il servizio per il committente e – lato interno – nella gestione dei costi”.
Inclusione e parità di genere
Le attività di R&D sull’intelligenza artificiale sono tra l’altro una dimostrazione di quanto sia centrale nella filosofia di Medinok la collaborazione con le università: “È un modo, dal mio punto di vista, per dare un piccolo ma importante contributo a combattere la fuga dei cervelli dal nostro Paese – sottolinea Pastore – Al Sud ormai siamo diventati un punto di riferimento per tanti giovani che non vogliono sentirsi costretti a cercare fortuna all’estero”.
L’attenzione agli studenti del Sud può essere annoverata in un contesto più ampio di attività di responsabilità sociale di Medinok, che ad esempio è stata la prima in Italia a ricevere la certificazione Uni/Pdr 125:2022 sulla Parità di genere, nel 2022.
Le distorsioni del Superbonus
In vista dell’accelerazione sul tema delle intelligenze artificiali, oggi Medinok sta vivendo un momento di “normalizzazione” del mercato dopo le distorsioni create nel periodo del superbonus: “Non ho un buon ricordo di questo provvedimento – spiega Pastore – Per chi come noi ha nel Dna la centralità del cliente è stato un periodo difficile, con un’esplosione della domanda e un clima di confusione che ha aiutato chi ha voluto approfittarne, spesso improvvisando professionalità che non aveva. Oggi finalmente si sta tornando verso la normalità del mercato, e questa dinamica ci mette nella situazione migliore per dialogare con i nostri fornitori e i nostri clienti, mettendo sempre in campo soluzioni su misura per le esigenze di ognuno”.