REGOLE & INTERNET

Fake news, l’Europa incassa il primo accordo con Google & Co.

Le piattaforme online si impegnano a rispettare un codice di autodisciplina per contrastare informazioni false o fuorvianti. La Commissaria Gabriel: “Se non sarà sufficiente arriveranno misure regolatorie”

Pubblicato il 27 Set 2018

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L’Europa e i giganti del web, Google e Facebook in primis, scendono a patti sulle fake news. A pochi mesi dalle elezioni europee le aziende Usa firmano un codice di condotta sulla diffusione di notizie. Lo ha annunciato la Commissione Ue. La commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel: “Le piattaforme online devono agire come attori sociali responsabili, specialmente in questo periodo cruciale prima delle elezioni: devono fare tutto il possibile per fermare la diffusione della disinformazione”. Obiettivo del codice mantenere trasparente l’informazione politica e chiudere gli account fake prima che possano causare danni.

Il codice di condotta, su base volontaria, prevede una serie di pratiche sulla scia degli impegni presi lo scorso maggio a Bruxelles. Se non otterrà risultati soddisfacenti entro fine anno, potrebbe lasciare il posto a una legislazione europea vera e propria.

Le associazioni di piattaforme, social e pubblicità, e in particolare sottoscritto da Twitter, Facebook, Google e Mozilla, si impegnano in primo luogo a mettere fine al fenomeno del ‘clickbait‘, ovvero a spezzare il legame tra gli introiti pubblicitari di alcuni profili e siti che diffondono disinformazione. Poi, a rendere più trasparente la pubblicità elettorale su internet, inclusa quella a tema, ed eliminare gli account falsi e i bot. Infine, facilitare l’accesso degli utenti a diverse fonti d’informazione, migliorando la visibilità dei contenuti autorevoli, e a rendere più facile la segnalazione di notizie false.

Verrà poi consentito a ricercatori e accademici di accedere ai dati delle piattaforme per monitorare la disinformazione online. “Questa è la prima volta che l’industria ha concordato una serie di standard autoregolamentatori per combattere la disinformazione nel mondo su base volontaria”, ha dichiarato la commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel, ed è anche “il primo risultato tangibile” dell’azione intrapresa da Bruxelles lo scorso aprile. Da qui l’invito a unirsi a chi ancora non l’ha fatto e, soprattutto, a “mettere in pratica immediatamente le azioni” delineate nel codice.

La commissaria incontrerà le piattaforme nelle prossime settimane per seguire come queste intendano passare all’atto pratico, mentre ci sarà una prima valutazione dell’efficacia di queste misure “entro la fine del 2018”. E, ha avvertito Gabriel, “se i risultati dovessero essere insoddisfacenti, la Commissione potrebbe proporre ulteriori azioni, anche di natura regolamentare”.

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