IL CASO

Falsi allarmi sicurezza: denunciata Symantec. E ora rischia la class action

Il fornitore di anti-virus accusato di allarmare intenzionalmente i clienti sui livelli di minaccia presenti nei loro pc allo scopo di vendere la versione completa dei suoi software anti-malware

Pubblicato il 12 Gen 2012

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Symantec, uno dei maggiori produttori globali di anti virus, è stata denunciata con l’accusa di indurre gli utenti all’acquisto di versioni integrali del suo software, tramite falsi allarmi di minacce nei pc dei clienti. Lo scrive il sito ZdNet, precisando che Symantec andrà a giudizio perché il suo software di punta contro i malware indurrebbe i consumatori all’acquisto della versione completa dei suoi prodotti.

La causa, che potrebbe trasformarsi in class action, è stata intentata da James Gross un cittadino dello stato di Washington. Secondo la Reuters, la denuncia è stata depositata presso la Corte distrettuale di San José in California.

Secondo l’accusa, Symantec adotta volontariamente una tattica per impaurire gli utenti dei suoi prodotti di sicurezza, fra cui il pacchetto Norton Utilities, il Pc Tools Registry Mechanic, e il Pc Tools Performance Toolkit. Secondo l’accusa, i report del software di Symantec darebbe sempre risultati sbagliati e dannosi, indipendentemente dall’esistenza di rischi reali, mettendo a rischio la privacy.

Quella di spaventare gli utenti tramite “scareware” è una tattica consolidata degli scammer, che intercettano i siti entrando nel browser e simulando poi uno scan antivirus, che invariabilmente dicono che il pc utilizzato è infetto.

Secondo l’accusa, “Il software dà informazioni falsamente allarmanti ai consumatori, ventilando rischi elevate di errore, lanciando falsi allarmi sui rischi per la sicurezza e la privacy del sistema”. In realtà, secondo l’accusa, “lo scareware (il software della paura ndr) non effettua alcuna valutazione sul sistema dell’utente, e nemmeno sui presunti errori scoperti dal software”.
Secondo Andy Kellett, senior analyst di Ovum, l’accusa è difficile da comprovare. “E’ un’accusa curiosa, ci sono molte incognite, come si fa a dimostrare che Symantec è nel torto?”, dice l’analista in un’intervista a The Inquirer.

La causa legale arriva dopo che una settimana fa Symantec aveva confermato che un gruppo di hacker indiani hanno piratato “una terza parte” acquisendo un codice sorgente di una soluzione antivirus, in precedenza offerta dalla stessa azienda.

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