“Il governo continuerà a seguire con attenzione lo sviluppo del confronto”. E’ questa la conclusione affidata a un comunicato del Mise dei ministri Carlo Calenda (Sviluppo economico) e Giuliano Poletti (Lavoro) al termine dell’incontro con l’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia. Sotto i riflettori del governo il nuovo piano industriale della Pay Tv, che ha suscitato negli ultimi giorni reazioni dure da parte dei lavoratori e dei sindacati, dal momento che prevede il taglio di 200 lavoratori e 300 trasferimenti da Roma a Milano.
Durante l’incontro Zappia avrebbe manifestato la piena disponibilità di Sky a gestire il passaggio in accordo con le parti sociali. L’Ad, si legge in una nota del Mise, “ha presentato ai Ministri un piano industriale che non configura una situazione di crisi dell’azienda ma prevede processi di riorganizzazione che Sky intende gestire in pieno accordo con le organizzazioni sindacali. Già nei prossimi giorni – spiega il ministero – riprenderà, infatti, il confronto tra l’azienda e i sindacati”.
A testimonianza che per l’azienda non si configuri una situazione di crisi ci sono anche i dati sui conti dell’ultimo semestre, dai quali emergono profitti ai massimi da 5 anni, ricavi in crescita (+9%) e 67mila clienti in più. A livello di gruppo scendono utili per azione e risultato d’esercizio, frenati dalla spesa per i diritti della Premier League.
A motivare le scelte del nuovo piano industriale, che è stato comunicato nei giorni scorsi dall’azienda ai sindacati, il fatto che “dal 2003 ad oggi Sky Italia ha investito in Italia circa 20 miliardi di euro in contenuti e tecnologie, generando oltre 32 miliardi di euro di impatto positivo sull’economia italiana. Per essere ancora più innovativi è fondamentale continuare a investire in nuove infrastrutture più efficienti che massimizzino il valore delle risorse già impegnate e di quelle previste per il futuro”.
A spiegare la necessità di tagli e trasferimenti una comunicazione interna dell’amministratore delegato a dipendenti: “Il lungo ciclo di investimenti che ha interessato sin dalla nascita di Sky Italia la sede di Roma, facendo in particolare di Sky Tg24 un punto di riferimento per gli italiani, oggi richiederebbe una ulteriore incisiva ripartenza – spiegava l’Ad – Considerati gli ingenti investimenti che l’azienda ha già realizzato a Milano, oggi polo tecnologico all’avanguardia a livello internazionale e su cui il Gruppo ha deciso di puntare anche per i prossimi anni, appare chiaro che non è più sostenibile mantenere la nostra presenza a Roma nelle dimensioni attuali”.
Nello specifico gli esuberi riguarderebbero, secondo quanto spiegato dai sindacati dopo aver preso visione del piano industriale, 120 persone a Roma e 80 a Milano.