Gli investimenti tecnologici nell’agritech in Italia registrano un incremento del 53% anno, salendo a quota 238 milioni di euro. A dirlo l’ultimo report di TheFoodcons che scatta la fotografia di un Paese in fermento e di un settore dove l’impatto ambientale sta diventando sempre più bussola del business. In questo contesto si inserisce l’impegno congiunto di Fastweb e Università di Pisa per la sostenibilità ambientale. L’azienda guidata da Walter Renna e l’ateneo toscano hanno firmato un accordo di collaborazione per l’implementazione di un progetto che, grazie alla digitalizzazione dei processi e all’utilizzo di tecnologie come l’Edge Computing ed il 5G, mira a ottimizzare l’uso delle risorse nei vivai e a produrre piante più sane e resistenti, riducendo il consumo idrico e l’impiego di fertilizzanti e agrofarmaci.
Il progetto Vinstein
Promosso con un bando della Regione Toscana volto a rafforzare i processi di transizione green e finanziato con le risorse del Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027 (Fse+), Vinstein (Vivaismo INnovativo SosTEnibile e Intelligente) conta su un mix unico di competenze scientifiche, industriali e digitali. Ideato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, di cui fanno parte Lorenzo Cotrozzi, docente di patologia vegetale e responsabile scientifico del progetto, e Luca Incrocci, docente di orticoltura e floricoltura, il progetto vede la compartecipazione dell’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Associazione Toscana Costitutori Viticoli (Tos.Co.Vit) e della stessa Zelari Piante, azienda attiva nel vivaismo italiano, dove verranno concentrate le attività sperimentali.
Vinstein, grazie anche al Project Work di Angelo Di Mauro, allievo del Master “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico”, dell’Università di Pisa, ha trovato il sostegno tecnologico di Fastweb e Netsens, rafforzando l’ambizione di migliorare l’efficienza operativa e ridurre l’impatto ambientale nel settore del vivaismo, facendo leva su sensoristica avanzata, piattaforme Edge Computing, rete 5G e applicazioni software intelligenti.
“Vinstein rappresenta un’unicità tecnologica e un’eccellente opportunità per il settore del vivaismo di abbracciare l’innovazione e la sostenibilità – evidenzia Cristina Nali, vice-direttrice del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa – Grazie alla collaborazione tra istituzioni accademiche, aziende tecnologiche e produttori agricoli, il progetto mira a trasformare radicalmente il modo in cui vengono coltivate e gestite le piante, promuovendo un approccio più intelligente ed efficiente. È questa la risposta dell’agricoltura alla sfida del cambiamento climatico e della sostenibilità”.
Cosa prevede l’accordo Fastweb-Università di Pisa
L’accordo prevede la creazione di un “AgriLab” in cui verrà testata e validata la soluzione IoT di Agricoltura 4.0 che rappresenterà la prima e sinora unica soluzione in Italia specifica per l’ambito vivaistico. L’Agrilab sarà costituito da tre siti sperimentali: due presso sedi universitarie di Pisa e uno all’interno del vivaio Zelari di Pistoia, nella sede storica di produzione dal 1953, dove potranno essere effettuate le validazioni dei sistemi IoT sviluppati dai partner.
L’iniziativa si concentra su due aspetti: da un lato, l’utilizzo e l’implementazione di sensori iperspettrali per il monitoraggio delle condizioni di salute delle piante e la valutazione dei genotipi più resistenti e dell’adeguatezza delle pratiche di gestione, dall’altro, lo sviluppo e validazione di un “Decision Support Systems (Dss)”, una piattaforma che supporterà i vivaisti nel prendere decisioni più efficienti nell’ambito della gestione delle coltivazioni, per monitorare in tempo reale e prevenire, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, condizioni di stress causate
da fattori biotici e abiotici, quali agenti patogeni e carenze idriche e nutrizionali.
Il ruolo di Netsens
A fornire gran parte della sensoristica agro-ambientale e il know-how per lo sviluppo del Dss sarà Netsens, azienda italiana che produce sistemi di monitoraggio per agricoltura, meteorologia, ambiente e info mobilità.
“La partecipazione a questa importante iniziativa è una preziosa opportunità per la nostra azienda di sviluppare nuove competenze e conoscenze in un settore specialistico, quale quello della produzione di piante ornamentali, così importante per il tessuto produttivo della Toscana – spiega il ceo di Netsens, Antonio Manes – Siamo orgogliosi che le nostre tecnologie ed i nostri prodotti possano contribuire anche in questo settore a migliorare l’impiego delle risorse ambientali, grazie anche alla collaborazione con prestigiose istituzioni ed importanti realtà industriali”.
La piattaforma IoT d Fastweb
Fastweb metterà a disposizione la sua infrastruttura di rete e una innovativa piattaforma tecnologica IoT progettata per facilitare la connessione, il monitoraggio e il controllo dei dispositivi intelligenti connessi in 5G, oltre a tecnologie all’avanguardia come il Cloud e l’Edge Computing, necessarie al corretto funzionamento del sistema. Il nuovo Dss sarà sviluppato su piattaforma Cloud Edge e Data Management di Fastweb all’interno del Data Center regionale dell’azienda a Bologna e fornirà agli agricoltori raccomandazioni dettagliate grazie a modelli previsionali intelligenti basati sulle informazioni raccolte dai sensori permettendo così di automatizzare la gestione delle coltivazioni.
“Siamo entusiasti di contribuire alla realizzazione di un progetto così ambizioso che unisce sostenibilità ambientale e innovazione per contribuire ad accelerare la trasformazione digitale delle imprese e del territorio – commenta Augusto Di Genova, Chief Enterprise Officer di Fastweb – La rivoluzione digitale offre enormi possibilità di sviluppo in tutti i settori e da anni Fastweb si impegna per supportare imprese e PA
nei loro percorsi di digitalizzazione mettendo a disposizione tecnologie e soluzioni all’avanguardia dal Cloud, al 5G fino all’intelligenza artificiale”.
L’accordo ha una durata di due anni e nel mese di febbraio 2024 si è dato l’avvio alla prima fase, che prevede lo sviluppo e la validazione del Dss. Lo step successivo permetterà di realizzare una soluzione replicabile, scalabile e applicabile anche ad altri tipi di colture, oltre ad essere economicamente accessibile per l’intero network di imprenditori agricoli.