Tre fondi infastrutturali e di private equity sarebbero stati ammessi nella fase di due diligence per il finanziamento del progetto Cassiopea, la “newco” di Tim “anti Open Fiber” dedicata a cablare le aree bianche. E’ quanto rivela Il Sole 24Ore secondo cui la società capitanata da Flavio Cattaneo punta a definire l’operazione prima della pausa estiva.
Il progetto entra dunque nella fase finale, la cosiddetta fase 3, quella cioè che dopo le manifestazioni di interesse e le offerte non vincolanti vedrà impegnati i pretendenti nella stesura dei progetti definitivi e vincolanti da sottoporre all’advisor Rotschild. Il partner finanziario selezionato entrerà in quota nella newco con il 51% e avrà diritto a nominare l’amministratore delegato, mentre il presidente dovrebbe essere designato da Tim. Nel piano la possibilità per la telco di riacquistare la quota nel lungo termine. E resterebbe in piedi l’ipotesi Ipo.
Fra i tre fondi in pole ci sarebbe Partners Groupama; fra le banche in campo ci sarebbero Intesa Sanpaolo e Natixis. Ammonterebbe a circa 700-800 milioni l’investimento per le aree bianche, dal miliardo preventivato inizialmente. L’obiettivo è finanziare a debito la newco per il 70% e dunque la quota di equity potrebbe essere di circa 210-280 milioni mentre quella a debito attorno ai 420-490 milioni.
Sul fronte Persidera secondo quanto risulta al Messaggero sarebbe stato convocato per domani un consiglio straordinario da parte di Tim, presiduto da de Puyfontaine che avrebbe come unico ordine del giorno la proposta di trasferire il 70% di Persidera in un trust per adempiere agli impegni definiti dall’Antitrust Ue.