Sequestrato e bloccato l’accesso in Italia a Isohunt.com, il dominio del motore di ricerca BitTorrent (piattaforma di file-sharing), e a altri due siti su denuncia della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana).
Lo riferiscono fonti giornalistiche specializzate, sostenendo che la richiesta di blocco a livello Isp sarebbe stata ottenuta dalla Fimi tramite ordinanza emanata dal Gip presso il Tribunale di Milano.
A questo punto il dominio isohunt.com figura negli elenchi dell’Osservatorio Censura insieme ad altri due siti: dendi86download, già sequestrato nel corso dell’Operazione Camaleonte, e lascena.net. Attualmente il dominio isohunt.com risulta irraggiungibile. La Fimi per ora non ha diffuso alcun comunicato ufficiale.
Nella pagina Facebook di Isohunt è stato pubblicato un post dove è scritto: “Sembra che gli Isp italiani abbiano cominciato a bloccare isoHunt.com, probabilmente per un ordine di un qualche tribunale. Oltre ai proxies, raccomandiamo http://btguard.com/?a=isohunt per bypassare qualsiasi blocco di questo tipo”. Nel post si suggerisce anche agli utenti di dare consigli agli amici italiani su come superare l’ostacolo.
Guidato dal Ceo Gary Fung, il motore di ricerca BitTorrent rischia ora negli Stati Uniti una maxi-sanzione da 3 a 750 milioni di dollari per le sue attività di indicizzazione di opere in violazione del copyright.
BitTorrent è il client per download e per file sharing più utilizzato al mondo e il preferito dai pirati di ogni Paese anche se negli anni è andato evolvendosi verso la legalità. Secondo le stime i suoi utenti attivi mensili sono almeno 15 milioni e circa il 70% di tutto il traffico su Internet è rappresentato dalla sua attività peer-to-peer.