IL REPORT

Fimi: quasi la metà del mercato discografico è digitale, lo streaming supera il download

Nel primo semestre il volume d’affari si attesta a 53,6 milioni (+7%), di cui il 43% dal digitale. Boom di Spotify e Deezer

Pubblicato il 22 Lug 2014

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Il mercato discografico italiano nel primo semestre del 2014, è cresciuto del 7% rispetto al 2013 per un totale di 53,6 milioni di euro, dei quali il 43% proveniente dal segmento digitale. E’ quanto emerge dal report di Deloitte per Fimi, secondo cui la crescita è dovuta alla diffusione ai diversi modelli di business innovativi e ormai disponibili per i consumatori.

Complessivamente i canali digitali nel primo semestre sono cresciuti del 20% fatturando 23 milioni di euro, contro un calo del segmento fisico del 2%, segmento che vale tuttora 30,7 milioni di euro.

Rispetto ai trend precedenti è comunque da rilevare un più contenuto declino del supporto fisico che si è mantenuto sostanzialmente stabile con un segno meno pari al 2% e corrispondente quindi a poco più di mezzo milione di copie vendute in meno rispetto all’anno precedente, il compact disc rimane ancora il formato più diffuso nel pubblico.

Il primo semestre del 2014 non solo propone risultati in crescita rispetto all’anno precedente, ma anche rispetto al 2012. Per la prima volta lo streaming, tra audio e video cresciuto del 95%, ha superato il download (sceso del 18%), e rappresenta oggi il 55% dei ricavi del digitale, rispetto al 34% del 2013. Complessivamente lo streaming ha generato 12,6 milioni di euro contro i 9,8 milioni del download.

Lo streaming audio, dominato da player come Tim Music, Spotify e Deezer, è cresciuto del 134% arrivando a 5,6 milioni di euro, mentre lo streaming video, sostenuto dalla pubblicità, tra YouTube e Vevo, è salito del 72% fatturando quasi 7 milioni di euro.

Continua il trend positivo del vinile, salito del 36%, anche se in termini di fatturato e volumi si tratta ancora di un segmento estremamente contenuto: 98 mila copie vendute contro 4,1 milioni di compact disc in sei mesi per un valore di 1,3 milioni di euro, intorno al 2.6% del mercato.

Nel 2013 il mercato discografico italiano era tornato a crescere per la prima volta del 2% dopo undici anni consecutivi di declino.

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