I ritardi di connessione fanno male al business del settore finanziario. A rivelarlo una ricerca commissionata da Colt a Incisive Media, secondo cui la pensa così quasi la metà (49%) dei trader in Europa, Usa e Asia e che le perdite che ne risultano alle banche arrivano a toccare i 5 milioni di dollari di ricavi per trading desk ogni anno. Lo studio ha coinvolto 289 responsabili di trading, responsabili dei desk, manager commerciali e manager di fondi speculativi.
Entrando nel dettaglio, più di un quarto degli intervistati ha dichiarato che è necessario oltre un mese per connettersi ad un nuovo cliente, e uno su dieci afferma di impiegare oltre 2 mesi. In Europa e Asia l’86% di coloro che hanno risposto ha dichiarato che i ritardi colpiscono negativamente le relazioni con i clienti, mentre in Usa la percentuale è del 36%.
Se il 41% di tutti gli intervistati può accedere a nuove risorse di liquidità entro una settimana da quando viene presa la decisione di intraprendere il business, più della metà di coloro che hanno risposto (59%) ritiene che i loro desk dovrebbero essere in grado di accedere a nuovi mercati più rapidamente e circa un terzo (34%) rileva che i ritardi influiscano negativamente le entrate. E quando si arriva ad essere connessi, quasi un terzo (32%) afferma di aver riscontrato problemi tecnici almeno una volta ogni due settimane.
“In un ambiente di trading sotto pressione, non è sorprendente che i trading desk vogliano accedere ai mercati più velocemente – spiega John Loveland, Vp Capital Markets di Colt – Senza una tecnologia adatta al momento giusto, diventa difficile andare incontro alle aspettative del cliente e instaurare con lui una forte relazione, oltre che riuscire a trarre vantaggio dalle opportunità di business quando si presentano. Connessioni affidabili e più veloci sul mercato sono essenziali per la performance di un trading desk”.