“La Bce sta lavorando a nuove linee guida per la concessione di licenze che riguardino anche il fintech“. Lo ha affermato il presidente del Supervisory Board della Bce Danièle Nouy intervenuta a Francoforte nel corso della conferenza “Banken im Umbruch”.
Le linee guida sul fintech saranno “pubblicate a breve” e aperte a “una consultazione pubblica”. Non è perè ancora chiara la tempistica.
Nouy ha sottolineato la necessità di avere “limiti regolatori equilibrati”. Devono essere abbastanza alti da “garantire che solo le banche sane entrino nel mercato” e sufficientemente bassi da “garantire la concorrenza“. Si tratta però di regole che “non sono fissate sulla pietra”.
“Il principale fattore di cambiamento – ha continuato Nouy – è il progresso tecnologico. La digitalizzazione sta smontando la catena del valore delle banche. Ciò consente a nuove aziende che offrono servizi molto specifici di emergere”. In altre parole, con il fintech “gli ostacoli tecnici e finanziari sono diventati un po’ piu’ bassi e il mercato più contendibile”. “Naturalmente – ha proseguito Nouy – i regolatori e le autorita’ di vigilanza devono reagire a questi cambiamenti. E questo è quello che facciamo. La competizione non può essere giusta se il campo di gioco non è regolare”.
In agosto erano state annunciate le prime norme pro-fintech, in Italia. La scorsa settimana il ministero dell’Economia avrebbe avviato un tavolo di confronto con i principali operatori del settore per individuare possibili aree di azione. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a confezionare delle regole ad hoc già in autunno con la legge di Stabilità: si punterebbe ad inserirle un collegato, una sorta di Open Innovation act.
Contestualmente la commissione Finanze della Camera ha avviato per la prima volta un’indagine conoscitiva sulla tecnofinanza, promossa dal deputato Pd Sebastiano Barbanti. I lavori della commissione inizieranno a settembre quando è prevista anche la seconda riunione del tavolo Mef.