Anche se le classifiche europee continuano a presentare separatamente i livelli di copertura dei servizi a banda larga fissa e mobile, in un Paese come l’Italia dove un terzo delle famiglie ha abbandonato la linea fissa, è sempre più importante porsi il problema di una lettura congiunta dello sviluppo delle due traiettorie tecnologiche.
Il mainstream rimane quello della complementarietà tra tecnologie e funzioni d’uso, ma coprire integralmente il territorio richiede di cercare nuove sinergie con le soluzioni wireless, sia in postazione fissa che in mobilità. Così come l’ulteriore evoluzione delle reti mobili richiederà una crescente disponibilità di fibra nel backhauling. Analizzando i dati europei si nota, innanzitutto, che a fronte del ventisettesimo posto nel fisso (con una copertura del 36%, rispetto alla media del 68%), l’Italia occupa la quattordicesima posizione nella copertura dei servizi mobili 4G (77%, rispetto al 79% medio). Limitando il confronto ai cinque Paesi maggiori, sul fisso il Regno Unito e la Germania superano l’80% di copertura, mentre la Spagna è già oltre il 70% e la Francia insegue al 43%, ma privilegiando le soluzioni Ftth. Sul mobile, la Germania presenta una copertura del 92% e il Regno Unito dell’84%, mentre gli altri tre Paesi hanno livelli di copertura compresi tra il 75% e il 77%. Nell’ultimo anno, l’Italia è comunque il Paese con l’incremento maggiore di copertura sia sul fisso (+16 punti percentuali) che sul mobile (+38 punti percentuali). La rincorsa è in atto.