LA VERTENZA

Flextronics, Serracchiani: “Il nostro obiettivo è attrarre investimenti”

La presidente del Friuli Venezia Giulia incontra le parti sociali e il management della multinazionale statunitense che ha rilevato da Alcatel-Lucent il sito di Trieste: “Siamo sulla stessa lunghezza d’onda”

Pubblicato il 30 Giu 2015

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“Siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Il nostro obiettivo è attrarre investimenti. Di fronte a una multinazionale come Flextronics abbiamo la possibilità di creare le condizioni per integrare lo stabilimento di Trieste con il nostro sistema della conoscenza e dell’alta formazione, in modo da promuovere innovazione industriale ed elevare le competenze e il livello professionale degli addetti. La risposta dell’azienda è stata estremamente positiva”. Lo ha detto Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, al termine del tavolo con le parti sociali su Flextronics, il gruppo che ha perfezionato l’acquisizione dello stabilimento Alcatel-Lucent di Trieste, specializzato nella produzione di sistemi ottici per le telecomunicazioni. Alla riunione hanno partecipato anche il vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, e l’assessore all’Università, Loredana Panariti. Per Flextronics era presente il vicepresidente Eric Sislian, assieme ai rappresentanti di Alcatel-Lucent, delle organizzazioni sindacali territoriali e aziendali, compresi quelli dei lavoratori somministrati.

Nel corso della riunione si è continuato a lavorare sui due temi già impostati nei precedenti incontri: da un lato ricerca e lo sviluppo, dall’altro formazione e riqualificazione professionale. La Regione ha presentato due documenti sugli strumenti a disposizione delle imprese insediate in Friuli Venezia Giulia, sui quali proseguirà il confronto tecnico fra le parti.

Venerdì notte i lavoratori dello stabilimento di Trieste di Alcatel-Lucent si erano espressi dando il via libera al passaggio in Flextronics: al referendum sull’accordo tra i sindacati e il management di A-Lu, che cede il ramo d’azienda, e la multinazionale statunitense, che lo rileva, i dipendenti della multinazionale franco-statunitense avevano detto sì, rimuovendo così l’ultimo ostacolo per l’ufficializzazione dell’operazione, che sarà operativa dal primo luglio. Al voto avevano partecipato 501 persone sui 779 dipendenti dello stabilimento: avevano votato sì in 459, no in 34. Due le schede bianche, sei nulle.

L’ultima tornata di trattative al Mise tra i sindacati, i vertici italiani di Alcatel-Lucent e Flextronics, si era conclusa con un’ipotesi d’accordo all’alba del 23 giugno, dopo più di 12 ore di confronto, sottoscritta, oltre che da Fim, Fiom e Uilm anche dalle organizzazioni sindacali del lavoro in somministrazione Felsa, Nidil e Uiltemp.

Il verbale siglato al ministero dello Sviluppo economico prevede che Alcatel-Lucent ceda a Flextronics per i prossimi cinque anni, rinnovabili per ulteriori cinque, i diritti esclusivi per il 100% dei prodotti ottici. Alcatel-Lucent garantirà nei prossimi tre anni volumi produttivi che impegneranno il 75% della forza lavoro in essere alla fine del 2014, ovvero 507 su 676 addetti. Il resto delle attività, portate da Flextronics, satureranno il restante 25% della manodopera, con fluttuazioni possibili di più o meno il 15%.

Flextronics ha assunto inoltre l’impegno di non procedere a licenziamenti collettivi almeno per tutto il quinquennio di durata dell’accordo commerciale, impegnandosi inoltre ad assumere a tempo indeterminato, entro il primo settembre 2015, cento lavoratori che oggi lavorano con contratto di somministrazione lavoro, in una posizione equivalente e un inquadramento analogo a quello odierno. Quanto a eventuali assunzioni future, l’accordo stabilisce che i lavoratori somministrati in forza avranno il diritto di precedenza.

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